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Il robot ragioniere

Robot Da Vinci, gamma knife, cyberknife, adroterapia: le innovazioni sanitarie che fanno bene alla salute e alle casse dello Stato
di Maria Rita Montebelli domenica 25 novembre 2012

3' di lettura

Soldi, soldi e ancora soldi. E’ il tema conduttore, lo scheletro di tutti i discorsi sulla sanità attuale. Ma se è giusto risparmiare in un momento critico come quello che stiamo vivendo, è anche auspicabile battere nuove strade, alla ricerca di soluzioni che permettano al tempo stesso di risparmiare e di curare i pazienti in maniera moderna ed efficace. Nel settore sanitario dunque, investire nelle nuove tecnologie, può rappresentare un’occasione di risparmio? “Oggi, l’argomento d’attualità in Sanità è l’aspetto economico – afferma Aldo Cerruti, presidente di ab medica S.p.A. – Fino a qualche mese fa, non si poneva neppure in discussione il fatto che in Italia si dovesse curare tutti nel migliore dei modi, senza badare a spese. Oggi invece, si comincia ad accettare l’idea che è necessario fare delle scelte. Noi riteniamo – afferma Cerruti - di poter dimostrare che non necessariamente la scelta del risparmio deve essere una scelta di minor cura nei confronti del paziente e di minor tecnologia ma che, al contrario, molte delle nuove tecnologie applicate in Sanità, nella maggior parte dei casi, portano a un risparmio. E’ il caso ad esempio della chirurgia robotica,  che permette di operare in maniera meno invasiva, e dunque di risparmiare al paziente molti giorni di degenza e di evitargli delle complicanze; allo stesso tempo, questo paziente risulterà meno oneroso per il Servizio Sanitario Nazionale. La tecnologia insomma può anche rappresentare un risparmio, ma certamente va usata senza sprechi”. E lo dimostra bene l’esperienza del Centro di chirurgia robotica di Pisa, che vanta il primato nell’utilizzo multidisciplinare di questa branca della chirurgia, applicata a interventi ad alta complessità. “In considerazione dei costi elevati di questa innovazione tecnologica – afferma il Dott. Carlo Tomassini, Direttore Generale Azienda Ospedaliera Pisana, si è resa necessaria un’attenta analisi delle variabilità sul piano regionale, sia a livello tecnico che organizzativo. L’esperienza pisana ha fatto da traino per la realizzazione del Polo per la chirurgia robotica, il primo in Europa, nato al fine di ridurre i costi di gestione e con l’obiettivo di dettare linee guida condivise, standardizzando le procedure ed evitando così sprechi di risorse. Fare rete è determinante per garantire l’innovazione e la formazione e dunque, un alto livello qualitativo del nostro servizio sanitario”. E le nuove tecnologie vengono incontro anche ai malati oncologici, non solo grazie agli interventi di chirurgia robotica, estremamente precisi e non invasivi (laddove col bisturi in mano al chirurgo si finisce con l’essere decisamente più demolitivi), ma anche nel campo della radioterapia. Particolarmente avanzata sul fronte delle nuove tecnologie è la Regione Lombardia che ha decisamente colmato il ‘gap’ che ci separa dai Paesi europei più avanzati in questo contesto. Trenta i centri di radioterapia che operano in questa Regione, con una dotazione di 80 acceleratori lineari, 4 Cyberknife, 4 Tomoterapie, 1 Gamma knife, oltre ad almeno 20 linac ‘top level’ delle migliori marche. “In questa Regione – ricorda il professor Roberto Orecchia, Direttore della Divisione di Radioterapia, Istituto Europeo di Oncologia, Milano e Direttore Scientifico della Fondazione CNAO - è presente lo CNAO (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica per il trattamento dei tumori), un centro a carattere nazionale, che pratica l’adroterapia (una forma molto avanzata di radioterapia), sia con protoni (42 pazienti trattati nell’ultimo anno), sia con ioni carbonio (il primo paziente è stato trattato appena una settimana fa). Si tratta di un centro di eccellenza, secondo in Europa solo ad Heidelberg, che ha avviato questa attività nel 2009, e quarto a livello mondiale (dopo i due centri giapponesi di Chiba e Hyogo). Fondamentale naturalmente, trattandosi di tecnologie estremamente costose, che non possono essere allocate ovunque – conclude il professor Orecchia – è investire anche in ICT (Information and Communication Technology) per creare un network a livello regionale, e per informare medici e pazienti di chi fa che cosa e dove.” (STEFANIA BELLI)  “Il Futuro della Sanità” è un’iniziativa promossa da Aldo Cerruti, Presidente di ab medica S.p.A., che si ripete con cadenza semestrale dal 2007, e ha l'obiettivo di creare un’occasione unica di confronto in merito a tematiche attinenti il settore medicale. Gli incontri de “Il Futuro della Sanità” rappresentano ormai un appuntamento fisso nell’orizzonte dell’innovazione biomedicale, con il preciso obiettivo di capire e indirizzare l’evoluzione della Sanità in Italia, discutere e analizzare casi di studio significativi, valutando nuove iniziative a livello nazionale e internazionale.

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