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Al festival del Cinema di Roma la Regione Lazio si autopremia

Cinque dei titoli più importanti a film prodotti dal fondo regionale per il cinema, che sostiene anche il festival. Anche il premio alla Miglior Attrice, assegnato alla patonza di Isabella Ferrari
di Roberto Procaccini sabato 24 novembre 2012

1' di lettura

Un festival autarchico: il Roma Film Festival non solo si autocelebra, ma si autopremia. Dei riconoscimenti più importanti che la giuria ha assegnato, cinque sono andati a titoli prodotti con il sostegno del Fondo per il cinema della Regione Lazio. Lo stesso fondo che compare tra gli sponsor della kermesse cinematografica. Come a dire: chi ci mette i soldi, pretende e ottiene. L'assessora - Non c'è mistero nella vicenda: è la stessa responsabile dell'assessorato alla Cultura della giunta regionale del Lazio (in via di scioglimento) a rivendicare il merito. "Grande soddisfazione - scrive Fabiana Santini - per l'affermazione dei film sostenuti dal Fondo regionale per il cinema". Così come è l'assessora della giunta di Renata Polverini a stilare la lista dei "titoli di regime". Spicca E la chiamano estate, il contestato e schernito film di Paolo Franchi su cui nessun critico avrebbe scommesso un euro, ma che si è portato a casa la Miglior Regia e la Miglior Protagonista Femminile (Isabella Ferrari, del cui nudo integrale tanto si parla). Ma ci sono anche Alì dagli occhi azzurri, che ha vinto la Miglior opera prima e il premio speciale alla Regia, e Cosimo e Nicole, vincitore della sezione Prospettive Italia. La Santini, soddisfatta, commenta: "Questi successi testimoniano che il Lazio Film Fund ha portato all'industria cinematografica il giusto impulso per una nuova linfa creativa". O, forse, che il Roma Film Festival non è una vetrina per chi vi partecipa, ma per chi l'organizza

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