Mega concerto. Emozioni assicurate con la voce graffiante di Emma Marrone che, dopo la malattia, torna a sorridere. La sua energia è vincente, coinvolge tutti. Proprio come il sound delle sue canzoni. E il suo concerto all'Arena di Verona, attesissimo, in programma per il prossimo 25 maggio, segna già il sold out. Tutto pieno. Biglietti a ruba. Si tratta di un evento storico grazie al quale la cantante salentina vuole festeggiare dieci anni di carriera presentando live il nuovo album di inediti Fortuna. Tutto è iniziato con Amici, esattamente dieci anni fa, dove ha spopolato come concorrente e poi ha avuto il via la sua scalata verso il successo. Leggi anche: "Come ho scoperto la mia malattia". Emma Marrone si confessa alle Iene "Adesso va meglio, ma ho avuto paura. Non voglio essere dimenticata", racconta la cantante a Verissimo (dove sarà ospite domani 16 novembre su Canale5). "Mi ritengo fortunata perché ho realizzato dei sogni incredibili. Nonostante la vita mi abbia dato degli scossoni li ho sempre superati. Sono sana, sto bene. Penso a tutte quelle persone che combattono ancora oggi per stare bene - aggiunge –. La musica è la mia vita. Non mi sento arrivata, ogni mattina mi sveglio e so che devo lavorare tanto. Mi piacerebbe restare, rimanere, che un domani qualcuno si ricordi veramente di me e delle mie canzoni. Non voglio essere dimenticata". La cantante in studio parla anche delle sue vicende sentimentali e dice: "Credo e penso che la persona destinata a me esista, ma oggi non vedo l'amore, il mio principe azzurro ha perso la strada!". Dopo la storia con Stefano De Martino, conosciuto all'epoca di Amici, Emma ha sempre difeso la propria privacy con rispetto ed eleganza. Qualche settimana fa è tornata in radio con il singolo Io sono bella (scritto da Vasco Rossi) e non finisce mai di stupire. Per celebrare questi primi 10 anni saranno "9+1" i concerti di EMMA nel 2020: dopo l'Arena di Verona, infatti, da ottobre Emma sarà impegnata con "Fortuna Live Palasport 2020", nove concerti nei principali palasport d’Italia. di Francesco Fredella