Fuori dal coro

Fedez, l'energumeno che minaccia col cacciavite: ora il rapper che dice?

Claudio Brigliadori

Ci vuole fegato per fare gli inviati di Fuori dal coro. Checché ne dica Fedez, a cui Mario Giordano ha risposto duramente dandogli una lezione di sensibilità («Mi stupisco che proprio tu, il paladino dei diritti, mi prendi in giro per la voce, un difetto fisico che mi ha fatto soffrire parecchio»), il programma di Rete 4 è quanto più lontano dal semplice gossip. Il focus è ancora una volta la vita reale: il degrado delle periferie, l’illegalità diffusa, le ingiustizie tollerate da istituzioni che girano lo sguardo dall’altra parte.

I giornalisti di Giordano ci mettono piedi e microfono, rischiando spesso la faccia (intesa come incolumità) in quelle trincee urbane. Un esempio? Delia Mauro si presenta in un campo rom di Bologna. Un nomade la affronta a muso duro: «Non dovete più venire qua dentro». Quindi la minaccia: «Te lo giuro su mia madre, faccio un casino eh». Detto fatto: un altro energumeno sfodera un cacciavite e lo punta contro inviata e operatore, incurante della telecamera accesa. A quel punto, la troupe terrorizzata decide di salvare la pelle e scappare. «Andiamo via, andiamo via! Basta!». Seguono le urla e la corsa a perdifiato tra le auto che sfrecciano in strada.

 

Non è solo uno spaccato di Italia dimenticata, è anche una fotografia di malcostume politico. Il servizio infatti ricorda come il Comune guidato dal Pd e capitale progressista di una roccaforte rossa come l’Emilia Romagna, negli ultimi 3 anni abbia speso la bellezza di 540mila euro «per pagare le bollette di luce, acqua e gas dei tre campi nomadi tollerati». Pessimo spot per il governatore uscente Stefano Bonaccini e la sua ormai ex vice Elly Schlein, che si stanno sfidando per le primarie dem. Se non hanno fatto caso a quello che accade, da anni, sotto i loro occhi, come potranno risollevare un partito?