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Chiara Ferragni, "primo pianto": ecco come Fazio l'ha beatificata in tv

Salvatore Dama
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Primo pianto: «È un periodo un po’ tosto. Mi sono trovata al centro di un’ondata d’odio, non ero preparata». Secondo pianto al termine di un filmato celebrativo: «Chiara Fer ragni Superstar». Nuovo rvm - vita familiare, figli, Fedez -, terzo pianto. “Che tempo che fa”, si chiama la trasmissione di Fabio Fazio. Piovono lacrime. L’influencer non trattiene l’emotività. Anzi, la enfatizza. Quando giura che non ripeterebbe più l’errore della non-beneficenza. Quando deve parlare del (futuro ex) marito, chiudendo la porta: «Crisi forte, vediamo, non lo so...». È la prima apparizione televisiva dopo il pandoro-gate. Quel 15 dicembre. Giorno in cui l’Antitrust ha sanzionato le aziende Ferragni - Fenice e Tbs crew - per pratica commerciale scorretta. Da lì in poi ne sono capitate una dietro l’altra. Chiara si scusa, ma dice che sono gli altri ad aver capito male: «Pensavo di aver fatto delle operazioni commerciali in buona fede. Poi se qualcuno ha frainteso», che nel prezzo di vendita c’era il suo cachet non la beneficenza, «allora vuole dire che le cose potevano essere fatte meglio. Mi dispiace tantissimo».

LA BENEFICENZA
Ok, ma per la procura di Milano non si è trattato di una singola svista, ci sarebbero pratiche analoghe in altre operazioni commerciali condotte dalla influencer attraverso i social: la bambolina Trudi, le uova di Pasqua, i biscotti Oreo. Tanto che le toghe milanesi hanno indagato Ferragni per truffa aggravata, accendendo un faro su quello che i magistrati ritengono essere un “sistema”. Peggio: «Un disegno criminoso». Poi c’è il Codacons che sta con il fiato sul collo. «Io cerco di essere più autentica possibile», dice Ferragni, «ma non posso convincere tutti, c’è chi continua a vederci del marcio, pazienza». Davanti a tutte queste accuse, Fazio mette subito le mani avanti («Non sono un magistrato, queste cose si appureranno in altre sedi») ed è assai indulgente con la sua ospite, quasi ad assolverla. O a santificarla.

 

 


È curioso che la influencer si sia rivolta ai media tradizionali per dire la sua e ricostruire la credibilità perduta. Il risultato ottenuto dal video di “scuse” diffuso via Instagram è stato fallimentare. Moccolo, tutina grigia («Ero vestita così da tre giorni»), Chiara ha provato a ridimensionare il caso parlando di “errore di comunicazione”. Versione che non ha convinto la procura e neanche i suoi follower. In migliaia l’hanno mollata (ma ne restano comunque altri 29 milioni) e tanti l’hanno contestata nei commenti, costringendo l’influencer a interrompere le attività di piazzamento prodotti e a sospendere le interazioni dei fan: «Ho sentito la violenza sulla mia pelle».


CREDIBILITÀ
Dicevamo: visto che Ferragni non può riprendersi la credibilità nel suo territorio di caccia (i social), ci prova con giornali e tv. La scorsa settimana ha concesso un’intervista al Corriere. Ribadendo di aver sempre agito “in buona fede”. E annunciando un ricorso contro l’Antitrust per chiedere l’annullamento della multa. Ieri Chiara è apparsa nel salotto televisivo di Fazio.
Una presenza anticipata sui social con toni melodrammatici: «Non è un momento facile sotto nessun punto di vista. Tremo di paura, piango e va bene anche così, perché sono io e sono vera. Ese non sarò perfetta come cerco sempre di essere amen. La perfezione è un’illusione. Voglio essere me stessa con tutte le mie fragilità». Questo è il teaser con cui ha invitato tutti a sintonizzarsi sul Nove. Concetti che poi ha ribadito in diretta. E, infine, è arrivata la separazione da Fedez. Il cantante se n’è andato da casa due domeniche fa e i coniugi più cliccati d’Italia si preparano alla separazione. Chiara ammette che, diffondendo ogni respiro sui social per anni, adesso non è che può pretendere privacy: «Ho raccontato tutto, ma non tutto. Faccio vedere solo una parte della mia vita, ho cento altre sfumature». Sì, però, Federico? «È un momento... vediamo... non so», svia. Poi, siccome Fazio insiste, Ferragni arriva alla sentenza definitiva: hanno chiuso. «Non è una strategia», giura, per distogliere l’attenzione dal caso giudiziario, «è un periodo di crisi, ne abbiamo avuti altri in passato, ma questo è più forte». Il futuro? Ferragni assicura: «Più vita reale, meno social». Sì, vabbè, chi ci crede.

 

 

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