Volenti o nolenti, si continua a parlare dell'addio di Amadeus alla Rai, il suo passaggio a Nove, la rete di Warner Bros, su cui secondo quanto trapelato andrà a condurre due programmi a partire dalla prossima stagione televisiva.
Un cambio di casacca, quello del mattatore degli ultimi cinque Festival di Sanremo, dall'elevatissimo peso specifico. Un cambio di casacca commentatissimo e che spinge anche colleghi ed addetti ai lavori ad esporsi.
E così ecco che dice la sua anche Beppe Vessicchio, il quale direttamente dal Vinitaly, di cui era ospite, si scaglia tanto per cambiare contro il governo: "La Rai è diventato il luogo in cui il governo interno è sottoposto a tante pressioni, l’artista ha un’identità e una sua sensibilità. La difficoltà nel lavorare in Rai è il potere che puoi avere in una struttura così complessa, è complicato perché le strutture che la governano sono potenti".
E ancora, intervistato dal Corriere della Sera, quando gli chiedono come risponderebbe a una eventuale chiamata di Amadeus a Nove, ammette: "Dico sempre sì perché è una persona che stimo. Poi naturalmente dipende dai contenuti". Insomma, pronto a seguire armi e bagagli Amadeus e a farlo a tempo record.
Dunque, spendendosi ancora sulle difficoltà e le pressioni che un conduttore e direttore artistico deve fronteggiare a Sanremo, Vessicchio ha aggiunto: "Direttori di rete, vicedirettori, responsabili di palinsesto, capistruttura: appartengono a una rete già consolidata che tende a tirare la corda dalla propria parte. Amadeus alla Nove chiederà garanzie di autonomie, seguendo la scia di chi ha lasciato la Rai per una rete diversa". Eppure, secondo il direttore d'orchestra, non è del tutto scontato il successo di Amadeus anche a Nove: "Non so che cosa possa fare un uomo che era la Rai con format ben identificati. Li porterà con sé o ne creerà di nuovi? Sarà interessante capirlo", conclude Beppe Vessicchio.