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Michele Santoro, il raptus contro il prof: "Mi hanno cacciato da scuola"

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«A scuola? Ero terribile come alunno, andavo senza libri, accendevo dei fuochi in classe». A raccontarlo, ospite di “Un Giorno da Pecora”, su Rai Radio1, è Michele Santoro, l’ex tele-tribuno e candidato alle Europee con la lista “Pace, terra e dignita’”. A Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, tra un tema di politica estera e uno di interna, ha raccontato come ha vissuto gli anni del liceo. «In che senso accendeva il fuoco in classe?».

«Nel senso che una volta mi annoiavo tremendamente e ho bruciato qualche cartuscella. Niente di che, ma il fumo ha creato qualche problema...». «Lei fu anche espulso dalla scuola...». «Combattevo molto il nozionismo, facevo una battaglia contro l’imparare a memoria e rispondere a quella specie di quiz. Venivo sempre punito con voti bassissimi». Altra domanda: «Poi che successe?».

 

 

«A fine anno studiai tutto alla perfezione, anche se c’era un professore particolarmente accanito. Feci un grande esame ma poi lui, a un certo punto, mi domandò una cosa da quiz e io presi un libro di Dante Alighieri e glielo sbattei in faccia. Per me era una questione di principio: la scuola doveva esser qualcosa in più che imparare dei versi a memoria».

 

 

 

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