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In Onda, botta e risposta Bocchino-Telese: "Se mettessi le telecamere qui..."

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L’inchiesta del sito Fanpage.it sui giovani militanti di Fratelli d’Italia, intercettati e scoperti a fare proseliti di estrema destra, con richiami agli slogan nazisti, ha fatto molto rumore e scatenato un vespaio di polemiche in tutta la politica italiana. Di questo si discute a “In Onda”, il programma di attualità e politica, in diretta su LA7 d'estate e tutti i giorni dopo il telegiornale in prima serata, condotto da Luca Telese e Marianna Aprile. Ospite in studio c’è il direttore editoriale del Secolo d’Italia, Italo Bocchino, che non nasconde il merito dei colleghi di Fanpage di aver scoperchiato un problema, ma critica il metodo con cui l’inchiesta giornalistica è stata condotta, cioè tramite un infiltrato che ha ripreso anonimamente i compagni, molti di questi anche minorenni. 

Questo il Bocchino-pensiero: “Penso che questa vicenda abbia un merito e un metodo, sicuramente è stata una cosa utile alla fine, perché non ci possono essere nella destra italiana che governa il paese persone queste, anche se si tratta di ragazzi quindicenni, sedicenni, diciassettenni e diciottenni che pagano lo scotto degli errori che si fanno a quest'età. Il metodo è raccapricciante, se io che frequento La7, secondo alcuni troppo assiduamente, per un anno intero venissi qui con un microfono o una telecamera attaccata e facessi poi un bel collage di ciò che ci diciamo prima e dopo la trasmissione a microfoni spenti, metterei insieme un servizio imbarazzante, perché tra colleghi e persone che si frequentano si dicono cose che si pensano, si eccede, si dicono dei pareri un po' forti”.

A quest’affermazione interviene uno dei due padroni di casa, Luca Telese, che puntualizza: “Noi non abbiamo la doppia morale, non sull'antifascismo, non sulle leggi razziali, non sul 'sieg heil'”. Dopo quest’interludio, Bocchino conclude il suo intervento: “Il tema è il metodo che ha usato Fanpage, che è inaccettabile, lo usava Lotta Continua quando schedava le persone negli anni '70, schedava i giovani del movimento sociale italiano e poi è finita come è finita. A Roma, a Monteverde, Lotta Continua fece un lavoro del genere, di schedatura. Il giornalismo undercover perché non viene fatto all'interno dei giovani della sinistra italiana? Con quello che dicono di antisemita dovrebbe chiudere il Partito Democratico, è un'operazione politica..”.

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