La Palma d'Oro della 78ª edizione del Festival di Cannes è andata al film 'Un simple accident' di Jafar Panahi. A consegnarla Cate Blanchett, ospite d'onore della serata. Panahi — per la prima volta presente fisicamente sulla Croisette dopo anni di repressione e arresti domiciliari — ha poi fatto un discorso di poche parole. Quella che ha vinto è la pellicola più apertamente politica della sua carriera: si tratta di un thriller morale e carcerario che prende avvio da un piccolo incidente stradale e si trasforma poi in un atto di accusa corale contro la violenza di Stato. Il film è stato girato con attori non professionisti, in condizioni clandestine.
Il Grand Prix della Giuria, il riconoscimento più importante dopo la Palma d’oro, è andato a Affeksjonsverdi (Sentimental Value) del norvegese Joachim Trier. Si tratta di un film drammatico che racconta la storia di Nora, un’attrice teatrale, e di sua sorella Agnes, che si ritrovano ad affrontare il loro problematico passato familiare durante il funerale della madre. Il premio della giuria è stato assegnato a pari merito a Sirât, del regista franco spagnolo Oliver Laxe, e a Sound of Falling, della tedesca Mascha Schilinski. Sirât è un film drammatico che racconta la storia di un padre che arriva in Marocco per cercare la figlia Mar, scomparsa durante un rave. Ad accompagnarlo un altro suo figlio. Sound of Falling parla invece di quattro giovani donne vissute in epoche differenti, le cui vite però arrivano a intrecciarsi intorno a una fattoria tedesca. Il premio Camèra d’Or è andato al film iracheno The President’s Cake di Hasan Hadi.
Miglior regia al brasiliano Kleber Mendonça Filho per il film L’agente segreto, un thriller politico ambientato negli anni Settanta durante la dittatura militare in Brasile. Per lo stesso film ha vinto il premio per il miglior attore il protagonista Wagner Moura. Mentre il premio per la migliore attrice è andato a Nadia Melliti, protagonista di La petite dernière della regista francese di origini algerine Hafsia Herzi.