Ozzy Osbourne, le dieci follie del principe delle tenebre

di Daniele Priorigiovedì 24 luglio 2025
Ozzy Osbourne, le dieci follie del principe delle tenebre
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Le tenebre erano la grande scena sullo sfondo, delle quali Ozzy Osbourne era considerato principe incontrastato. Il metallo pesante la colonna sonora della sua vita. L’eccentricità, però, è stata la vera cornice nella quale, tra realtà e mito, tra vero e verosimile, l’ex leader dei Black Sabath è stato realmente il sovrano incontrastato. L’aneddotica che lo riguarda va addirittura oltre la sua stessa memoria ed arriva fino ai suoi ultimi istanti di vita. Riferisce infatti il Daily Mail dei disperati tentativi dei medici, durati oltre due ore prima della resa all’evidenza della morte dell’artista inevitabilmente sopraggiunta. Nei suoi 76 anni di vita Ozzy è stato re di stravizzi che in nulla hanno scalfito l’aura del profeta rock. Anzi, semmai, al contrario, hanno contribuito ad accrescerla, fino al concerto d’addio, andato in scena appena due settimane fa nella natìa Birmingham.

Il campionario delle stranezze realizzate da Ozzy, precedono addirittura l’inizio della sua carriera artistica. La prima, infatti, riguarda la sua adolescenza quando, tra un lavoretto e l’altro, raccapezzati qua e là, non perse l’occasione di visitare le patrie galere inglesi in seguito a un tentativo di furto di un televisore finito male. In cella, onorando la tradizione dei galeotti, si tatuò da solo, con ago e grafite, il suo soprannome Ozzy, lanciando in tempi lontanissimi, la moda che tutti oggi conosciamo e pratichiamo anche senza provare l’ebbrezza del carcere. Sempre da adolescente, tra i primi impegni lavorativi, quello più cruento che toccò ad Ozzy fu l’occupazione presso il mattatoio della sua città dove aveva il truce ruolo di sparare il colpo di pistola fatale alle mucche destinate alla macellazione.

Il rapporto non proprio cordiale con le specie animali costellerà vita privata e artistica di Osbourne. Se l’episodio del 1982, quando Ozzy sul palco morse una testa di pipistrello, è divenuto addirittura proverbiale; meno noti ma non meno epici sono gli aneddoti che nella vita privata hanno visto protagonisti lui, il suo fucile e una colonia di gatti. I felini, colpevoli di avergli graffiato l’auto, sono divenuti vittime della rabbia del rocker che li aspettò nel garage e, non appena li vide li accolse a suon di pallottole. Medesima sorte toccata agli sfortunati pennuti di casa Osbourne, regalati a Ozzy dalla moglie Thelma. Una volta a un pollo (decisamente più fortunato dei suoi colleghi) toccò anche la sorte di fumare uno spinello. Mentre un anno prima dell’episodio legato al pipistrello, nel 1981, Osbourne, sempre sul palcoscenico, staccò la testa a una colomba che doveva essere semplicemente “liberata” come segno di pace.

Nel 1989 sempre in preda all’alcol, in una stanza d’albergo condannò a morte la seconda moglie Sharon e tentò di strangolarla. Fortunatamente la donna riuscì a premere un tasto d’allarme e si salvò. Ozzy fu arrestato ma disse di non ricordare nulla. Sharon decise di perdonarlo, restandogli accanto fino alla fine. Davvero sconvenienti le performance culinarie di Osbourne come quella volta, negli anni 70, in cui preparò una torta impastata con del fortissimo hashish afghano che gli ignari familiari, in sua assenza, pensarono bene di offrire al sacerdote passato di lì solo per benedire la casa. Il curato fu riaccompagnato in canonica privo di sensi. Non di meno è stato a lungo sconsigliabile avere Ozzy come commensale. In Germania, infatti, ancora al colmo dell’ennesima sbronza, salì in piedi sul tavolo e orinò in un caraffa di vino.

Qualcosa di simile accadde anche negli Usa dove, nel 1982, in visita a San Antonio, in Texas, per un concerto sulle rovine del Fort Alamo, in seguito a un’altra proverbiale bevuta di troppo, Ozzy (travestito da donna) pensò bene di uscire a mingere contro un muro, senza accorgersi che era parte del Fort Alamo. Per cui il rocker fu cacciato e messo dieci anni al bando dal Texas. Vent’anni più tardi, nel 2002, ospite di George W. Bush alla Casa Bianca, alla cena di gala pensò bene di dare in escandescenze e mettersi ad urlare, imbarazzando assai il presidente la cui ira fu calmata solo dalla moglie Laura che, nonostante tutto, rimase fan di quello squinternato principe delle tenebre, preda costante di una follia che è stata complice perfetta del rock e del metallo.

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