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Adriano Celentano, Teo Teocoli: "Cosa mi ha chiesto", clamoroso dopo la lite

sabato 27 dicembre 2025
Adriano Celentano, Teo Teocoli: "Cosa mi ha chiesto", clamoroso dopo la lite

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È tornato il sereno tra Teo Teocoli e Adriano Celentano. I due, per ammissione del comico, avevano avuto qualche screzio che li aveva allontanati. Ad oggi però qualcosa sarebbe cambiato. "Ci siamo parlati l’altro giorno. Eravamo al telefono e da lontano si è sentita Claudia Mori, sua moglie, che gli chiedeva: 'Chi è?'. Adriano: 'È il Teo'. E lei: 'Allora metti giù' (ride, ndr). Questo per dire che le cose non cambiano mai…".

Una telefonata che non sarebbe arrivata per caso. Celentano - ammette Teocoli a Fanpage - "mi ha parlato di una mezza idea, che è proprio mezza per ora, di fare qualcosa insieme. Lui ha lavorato così tanto per diventare famoso che alla fine è stato costretto tutta la vita a esserlo. Una esagerazione! Quando giravamo insieme non si poteva mai andare da nessuna parte con lui. Se provavamo ad andare al cinema, a metà film eravamo costretti a uscire perché tutti guardavano lui e non la pellicola. Mi ha detto: 'Se facciamo qualcosa tu ci stai?'. E gli ho risposto: 'Io ci sto'".

Addirittura, confessa, "non voglio neanche sapere che cosa. Insieme ci divertiamo, anche se siamo vecchietti tutti e due. Però quante risate con Adriano, stavamo insieme tutte le sere a cantare e raccontare le storie nella sua casa in periferia a Milano. Quando usciva un suo disco nuovo, lo metteva sul giradischi con il volume al massimo e apriva tutte le finestre". Il motivo? "Per farlo ascoltare a tutti quelli che abitavano intorno per vedere se era buono. Una sorta di sondaggio dal vivo. Non si è mai lamentato nessuno, anche perché ha fatto pezzi stupendi". 

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Celentano a parte, il comico si trova in pausa a causa di una piccola operazione. "Probabilmente - dice - a breve andrò in Spagna, perché qui c’è un clima non adatto. C’è troppo freddo e umido a Milano. E quando torno, con la mia orchestra, ho già in mente di rivoluzionare tutto nel nostro spettacolo. Vorrei rivisitare quello che ho fatto in passato ma che non si vede più in giro, anche perché a me sembra ancora validissimo". D'altronde, il suo giudizio sull'attuale tv è impietoso: "È una conseguenza di quello che è la società. Quando la facevamo noi ci rifacevamo a quelli venuti prima come i Sordi, i Tognazzi, i Gassman, i Manfredi. Oppure c’era il grande Pippo Baudo. Noi eravamo un po’ più disinibiti rispetto ai nostri predecessori, mentre oggi compongono dei cast con personaggi che già lavorano fuori, come a Zelig o in situazioni simili, ma portano quello che già fanno altrove. C’è La Ruota della fortuna di Gerry Scotti, che straccia tutti negli ascolti ma sinceramente in passato c’erano trasmissioni migliori. Oppure il tavolo di Fabio Fazio sul Nove, che non ha un perché. Loro si divertono e di conseguenza la gente si diverte. Ma ormai ci si abitua a tutto, anche al cazzeggio simpatico. Sai cosa manca? Claudio Cecchetto quando scopriva nuovi talenti, dalla radio alla Tv".