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Matrimonio a prima vista, tutta la verità: cosa succede alle coppie

Paola Pellai

Maria De Filippi corra ai ripari. Il suo Uomini e Donne da lei lanciato il 16 settembre 1996 rischia di diventare un appuntamento quotidiano per mammolette timide. Già, se prima faceva notizia andare quotidianamente in tv a cercare l'anima gemella con la quale condividere il cammino della vita dopo essersi conosciuti e punzecchiati magari per anni negli studi Mediaset, ora è il Matrimonio a prima vista a farla da padrone. Proprio così. Ci si vede per la prima volta il giorno in cui ci si sposa. Un matrimonio civile a tutti gli effetti "finchè morte non ci separi", a meno che poi non inizi la lunga trafila per separarti e poi divorziare.


Il programma è basato su un format danese acquistato da oltre 40 Paesi (Stati Uniti, Francia, Russia, Spagna, Germania, Inghilterra): in Italia ci è arrivato nel 2016, trasmesso da Sky Uno dal 19 maggio al 6 giugno con popolarità ed audience crescenti. Matrimonio a prima vista (in onda su Discovery+ e Real Time) si scrolla di dosso qualsiasi facile polemica sulla moralità dell'operazione marchiandosi come "un esperimento sociale", supportato dalla supervisione attenta di professionisti che seguono il casting, la scelta dei 6 concorrenti, la formazione delle 3 coppie e l'intero loro percorso. Il programma ha già 9 edizioni alle spalle: ha sposato 18 coppie ma solo 3 hanno resistito agli urti della vita. È anche vero che chi "sopravvive" al Matrimonio a prima vista, poi costruisce un progetto serio con tanto di figli in arrivo.

 


VISIBILITÀ E OPPORTUNITÀ
Dopo il matrimonio, il pranzo di nozze, la luna di miele per un totale di 3-5 settimane insieme si può infatti scegliere se restare sposati o avviare le pratiche di separazione (a spese della produzione). C'è chi fa questo matrimonio perché crede nell'amore, ma c'è anche chi lo sceglie per avere visibilità e opportunità nel mondo televisivo, sperando di "galleggiare" in reality tipo Temptation Island o Il Grande Fratello Vip che, non a caso, quest' anno ha accolto degli ex "tronisti" della De Filippi. Nella passata edizione per Matrimonio a prima vista sono giunte oltre 700 richieste di partecipazione passate al setaccio da Mario Abis, sociologo docente all'Università Iulm di Milano, Nada Loffredi, sessuologa, psicoterapeuta e docente di psicologia all'Università La Sapienza di Roma e Andrea Favaretto, life coach tra i massimi esperti nel campo della seduzione in Italia. In vista della decima edizione sono già partiti gli inviti a candidarsi: è giunto anche a me via mail da Discovery+ e dalla produzione del programma.

 


In effetti sono il prototipo ideale: single alla ricerca dell'anima gemella. Mi conquistano subito: «Il partner dei sogni potrebbe essere molto più vicino di quanto ti immagini». Tutto molto chiaro e trasparente: «Non si tratta di un lavoro da Attori (A maiuscola, ndr) per cui non c'è retribuzione, ma la possibilità di partecipare COME PROTAGONISTI (tutto in maiuscolo, ndr) a titolo gratuito ad un esperimento sociale». La formula dell'esperimento sociale viene spiegata senza mezzi termini così da togliere qualsiasi pretesa futura. Un po' come quando partecipiamo a sondaggi o ad interviste di marketing dove non veniamo pagati ma le nostre risposte, ci dicono, possono diventare di utilità sociale per migliorare prodotti o servizi. Essere protagonista a Matrimonio a prima vista ti rende meno del reddito di cittadinanza ma, sia chiaro, i prescelti non dovranno «sostenere nessuna spesa per il matrimonio, il viaggio di nozze, gli abiti e qualsiasi altra cosa avverrà durante le registrazioni del documentario (e noi che pensavamo che i documentari fossero quelli di Piero ed Alberto Angela, ndr) che dura al massimo 5 settimane tra marzo e fine maggio».


Non ti spiegano però che se intraprendi l'esperimento sociale e per un qualsiasi motivo decidi d'interromperlo sarai costretto a pagare una penale che non è proprio una multa per divieto di sosta. Però siamo solo al primo step, inutile spaventarti in anticipo. Il casting è aperto a tutti, anche se «principalmente cerchiamo uomini dai 30 agli 80 anni». Ci sono alcuni requisiti fondamentali: la cittadinanza italiana, essere sani e senza patologie cardiache importanti, non aver partecipato a programmi tv da pro"Martimonio a prima vista" è basato su un format danese acquistato da oltre 40 Paesi (tra gli altri Stati Uniti, Francia, Russia, Spagna, Germania e Inghilterra): in Italia è arrivato nel 2016, trasmesso da Sky Uno dal 19 maggio al 6 giugno con popolarità ed audience crescenti. Ora va in onda su Discovery+ e Real Time. Il programma ha già 9 edizioni alle spalle: ha sposato 18 coppie ma solo 3 hanno resistito. Nella passata edizione sono state oltre 700 le richieste di partecipazione tagonisti, possono essere vedovi o divorziati ma liberi di contrarre matrimonio, possono avere figli ma di almeno 15 anni. Il requisito che non ti aspetti? I candidati devono essere di fascia medio alta e mediamente istruiti. Conto in banca e bigino, aggiungeteli nel curriculum. Ho compilato il form di partecipazione ma non l'ho spedito: in attesa di essere contattata telefonicamente mi chiedevano solo l'età, la provincia di residenza e due foto, una a mezzo busto e l'altra intera. Come una qualsiasi agenzia matrimoniale.