Alberto Angela, il "vaffa" alla Rai: "Allora vado altrove"

Marco Rocchi

Alberto Angela e il suo nuovissimo programma Noos non saranno affatto fluidi. RaiUno da giovedì sera in prima serata punta sul carrarmato della divulgazione scientifica che nelle serate estive di Mamma Rai non ha mai tradito, anzi, garantito successi di audience che, considerando le tematiche, restano casi di studio. Almeno fino a quando alla guida del format (che sarà comunque lo stesso, rinnovato solo nel titolo) c’era papà Piero, una istituzione per la Rai e per il Paese. 

Lo scorso aprile, condotta dal figlio Alberto, è andata in onda l’ultima e definitiva puntata di SuperQuark, dedicata proprio a celebrare la memoria di colui il quale porterà per sempre con sé il nome e le note, quell’Aria sulla quarta corda di Bach, che per tutti, semplicemente, resta la sigla di Quark. Con Alberto la sostanza non cambierà. Lo ha garantito lui stesso presentando Noos che si comporrà dei tradizionali documentari, i servizi e le rubriche su alimentazione, tecnologia, spazio, archeologia e geopolitica. «Perché la tv deve nutrire i cervelli, non addormentarli». Ma il taglio, nel complesso, pur senza perdere il piglio scientifico, vorrà essere leggermente più piccante. Specie nella parte conclusiva della trasmissione quando, ha annunciato Angela, si parlerà anche di sesso, calo del desiderio e... tradimenti. 

 

COLPO DI CODA
In cauda venenum, insomma. Ed è proprio il caso di dirlo. Perché Alberto ha riservato un colpo di coda nientemeno che all’indirizzo della Rai, il suo editore, che è una mezza dichiarazione bomba, oggettivamente strana, specie alla vigilia dello start di un nuovo programma. «Sono un consulente che non è legato alla Rai con un contratto di sangue. Finché posso, vorrei continuare qui perché la divulgazione deve essere pubblica, ma se la Rai mi mette in condizione di non lavorare al meglio o ha dei dubbi, io vado altrove». A domanda precisa sui guadagni, poi, Angela specifica di non incassare quanto Amadeus, prendendolo come metro di confronto, dicendo chiaro e tondo che lavorando coi privati potrebbe fatturare dieci volte tanto.

Se da Viale Mazzini nessuno ha replicato, a commentare, sentendosi chiamato in causa, è stato però, via Twitter, Lucio Presta, manager del direttore artistico di Sanremo. «Non si perde mai la buona abitudine di cercare la pagliuzza e non vedere la trave. Quando vuole il Dott. Angela possiamo pubblicare i compensi di entrambi (anche la Sua parte produttiva) e poi mostriamo i ricavi che entrambi portano alla Rai», ha cinguettato il manager di Amadeus. Mica per i soldi, si dirà. Ma anche. Evidente mente, bando ai romanticismi d’altre epoche, i danari fanno gola a tutti. Anche ai divulgatori eredi. Segno dei tempi. In fondo business is business, come audience is audience.

 

C’È LA CRISTOFORETTI
Ad accendere ulteriormente la curiosità su questo scoppiettante nuovo giovedi sera in casa Rai, a parte il debutto, quasi come co -conduttrice di AstroSamantha, l’astronauta Cristoforetti che affiancherà Angela in tutte le puntate, ci sarà il derby degli ascolti tutto interno alla tv di Stato. Uno scontro frontale fra geni torinesi. Quelli degli Angela con la navicella Noos sulla rete ammiraglia, schierata dalla Rai quasi in difesa dell’ortodossia targata Rai, contro quella trasmissione “libera e allegra” che proprio da giovedì, in contemporanea, vedrà esordire su Rai Due, dopo mille rinvii, Alba Parietti con le drag queen di Non sono una signora. 

E tra torinesi non lo ammetteranno mai, cortesi come sono, ma le sportellate sono già iniziate prima della messa in onda. A lanciarle è quell’indiavolato dell’Alberto che con toni aristocratici ha sì annunciato che parlerà anche di sesso, precisando di non volersi impelagare su fluidità di genere o maternità surrogata. «Non vogliamo spaccare il pubblico. La scienza non divide, è l’interpretazione che può farlo». Come dire: siamo gli eredi di SuperQuark, le parrucche lasciamole alle drag queen.