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Vanina-Un vicequestore a Catania, se l'anti-mafia tira in tv: un caso su Canale 5

Klaus Davi
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Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo

CHI SALE (Vanina-Un vicequestore a Catania)
In uno dei momenti più critici per l’antimafia funestata dal flop dei processi sulla trattativa Stato-mafia, dalla vicenda di Salvatore Baiardo ritenuto autorevole fonte da alcuni magistrati e una sorta di ventriloquo per conto dei Graviano da altri, per non parlare dell’affaire Pasquale Striano, luogotenente della GdF che sarebbe al centro di un’attività di dossieraggio presunto ai danni di vip e politici, una boccata d’ossigeno arriva dalla fiction. 

Se nell’immaginario collettivo la lotta alla criminalità organizzata è purtroppo identificata (magari a torto) con investigatori che passano il tempo a controllare i conti correnti di Fedez o a ipotizzare foto di Berlusconi coi boss, almeno la vicequestore Vanina Guarrasi, interpretata da Giusy Buscemi, protagonista della fiction di Canale 5 partita mercoledì sera, le sue battaglie le conduce sul campo sia a capo della Squadra Mobile di Catania sia per conto proprio alla ricerca della verità sul papà ucciso dalla Piovra. E sfonda negli ascolti: 3.308.000 spettatori col 19.3% di share. L’eroina che vuole combattere il malaffare e vendicare l’omicidio del padre vince nettamente nel prime time con boom di donne (23.5% di share) e under 25 (21.5%).

 

Visto il baratro reputazionale in cui l’antimafia istituzionale è precipitata, almeno il pubblico si può rincuorare con il contrasto alle cosche che si faceva una volta.

 

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