Gabibbo superstar a Roma, ospite d’onore di Italy Brick Expo, la prima grande mostra italiana interamente dedicata al mondo Lego, coprodotta da Eur SpA e in corso al Palazzo dei Congressi. Il pupazzone rosso inventato da Antonio Ricci, emblema di Striscia la notizia, è arrivato ieri nella capitale accompagnato da Vittoria Ricci, ideatrice della scultura e curatrice del museo dedicato al tg satirico di Canale 5. Così, mentre la nuova edizione di Striscia la notizia è ancora... in costruzione, il suo personaggio simbolo fa bagni di folla. «Il museo di Striscia esiste da dieci anni - racconta Vittoria Ricci abbiamo tagliato il nastro nel 2015.
Nasce da un’idea di mio padre per celebrare il valore e la longevità di un programma così importante e io ne ho curato tutta la realizzazione. All’interno del museo, che si trova negli studi di Striscia, ci sono tutti i cimeli che hanno reso grande la storia del tg satirico. All’esterno, tanti giochi per far passare il tempo in maniera più divertente ai telespettatori che ci vengono a guardare».
Il Gabibbo in Lego è realizzato da Riccardo Zangelmi, unico “costruttore” Lego Certified Professional Italiano, ed è composto da 65mila mattoncini, rigorosamente di soli tre colori: rosso, nero e bianco. Nessun dettaglio è stato lasciato al caso: dalle folte sopracciglia all’elegante papillon.
«Del resto la Lego è un po’ come Striscia: non passa mai di moda». Quanto basta per chiedere a Vittoria Ricci qualche aggiornamento sulle sorti della storica trasmissione. «Aspettiamo un comunicato ufficiale dall’azienda... Siamo pronti anche a cambiare vestito, ci siamo sempre adattati secondo le esigenze, che è la nostra forza. La forma non ci snatura, sono i contenuti a essere importanti. Striscia è un brand di cui non si può fare a meno. Senza Striscia ci si dovrebbe preoccupare molto, è una tutela per i cittadini e una garanzia di libertà di pensiero, di stampa e di satira. Ricci è più combattivo che mai. La stampa dovrebbe aspettare a fare i funerali anticipati al programma, al contrario dovrebbe riconoscerne il valore sociale, politico ed economico».