Processo in tv a Matteo Lepore. Il sindaco Pd di Bologna è uscito con le ossa rotte dal weekend di violenze di piazza messe in atto dai Pro-pal in occasione del match di Eurolega di basket tra Virtus e Maccabi Tel Aviv.
Il primo cittadino, dopo aver cercato di fa saltare la partita cedendo alle pressioni dell’ultra-sinistra cittadina, ha quindi addossato al Viminale la responsabilità dei disordini. Parole gravissime che a Quarta repubblica, il talk del lunedì sera di Rete 4, vengono stigmatizzate dallo scrittore bolognese Davide Rondoni. «C’è grande tristezza, una città che comunicava allegria e bellezza ormai è alla ribalta solo per manifestazioni, cassonetti rovesciati, danni alle persone».
Quindi punta il dito sull’amministrazione parlando fuori dai denti di «collusione tra il Comune e un certo potere politico con delle frange estremiste che hanno da questo Comune - una capacità di sovvenzionamento e azione libera e supportata, questo lo sanno anche i muri a Bologna, non è una novità». Traduzione: tappeto rosso srotolato davanti ai violenti. «In questo momento fomentare lo scontro e facilitarlo è gravissimo ed è grottesco questo teatrino fatto sulle morti di tante persone, a Gaza e non solo».
A difendere Lepore ci pensa la sua compagna di partito Paola De Micheli, deputata democratica, che ricorda come Lepore abbia chiesto non di non far giocare la partita, ma di spostarla a qualche chilometro di distanza. «Se le spostano a tre chilometri di stanza - la incalza Nicola Porro -, questi signori non avrebbero manifestato? Seconda cosa, ma non stiamo guardando il dito? Io mi aspettavo altro da un parlamentare del Pd, quando vede uno con un lanciarazzi che ad altezza d’uomo lancia un razzo e c’è un poliziotto che è stato operato e non potrà più avere rapporti nella sua vita e non potrà più avere i figli. Se noi li spostiamo di due chilometri a questo delinquente, che secondo me deve stare in galera, non fa più quello che ha fatto? Poi faremo la polemica sul ministro Piantedosi, ma è una domanda che io faccio da ignorante di Bologna».
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— Quarta Repubblica (@QRepubblica) November 24, 2025