L'inchiesta senza fine di Garlasco provoca un clamoroso scossone anche in televisione. Roberta Bruzzone, criminologa e ospite fissa di Ore 14, il talk del pomeriggio di Rai 2 condotto da Milo Infante e dedicato ai casi più eclatanti di cronaca nera, ha infatti deciso di lasciare la trasmissione.
Colpa, appunto, della terza inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi avvenuto il 13 agosto del 2007. La prima aveva portato alla condanna in via definitiva del suo fidanzato Alberto Stasi. La seconda su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, si era conclusa nel 2017 con una archiviazione. La terza, a inizio 2025, vede indagato per concorso in omicidio lo stesso Sempio.
A portare alla luce i retroscena sull'addio è il sito Fanpage, secondo cui la Bruzzone avrebbe chiesto a Infante di non trattare più il caso Garlasco o di rivedere la presenza del direttore di Gente Umberto Brindani, con il quale evidentemente non corre buon sangue.
"Una trasmissione non è un taxi su cui una persona decide di cosa e con chi parlare", scrive Fanpage secondo cui la produzione di Ore 14 ha reagito gelidamente al "veto" della Bruzzone. Secondo voci non confermate, la criminologa avrebbe proposto di parlare sì del caso Poggi-Stasi-Sempio ma solo al pomeriggio, evitando di incrociare Brindani nell'edizione serale del programma. Di mezzo ci sarebbe un contenzioso legale in corso tra i due opinionisti. "Dice di averlo querelato, ma lui non ne sa niente", specifica una fonte a Fanpage.
Rumors pesanti a cui Bruzzone ha replicato con un lungo post su Instagram: "In merito agli articoli e alle ricostruzioni diffuse da Ore 14 e riprese da alcune testate online, è necessario precisare quanto segue in modo chiaro, definitivo e documentato. Le versioni fornite da Ore 14 circa una presunta trattativa, un mio presunto veto sugli orari o addirittura una mia richiesta di essere invitata 'solo al pomeriggio' sono totalmente false, destituite di ogni fondamento e smentite dai fatti e dai documenti in mio possesso. Semmai quella è stata una richiesta avanzata da uno dei responsabili del programma... non certo da me, per tentare di salvare il salvabile".
"Da parte mia non è mai esistita alcuna trattativa. Non ne ho mai aperta una. Non ne ho mai voluta una. E non ho mai avuto alcun interesse ad averne. Qualsiasi narrazione diversa da questa è — semplicemente — falsa. A conferma di ciò, basti un dato oggettivo: ieri ero in diretta su Rai 1, a La Vita in Diretta, a parlare del caso Garlasco insieme all'Avv. De Rensis, senza alcun 'problema', senza limiti di collocazione oraria e senza alcuna interferenza. Questo è un fatto. Il resto è propaganda mediatica costruita per coprire responsabilità interne che non mi riguardano. Mi riservo ogni azione nelle sedi competenti affinché venga ristabilita la verità su quanto accaduto e venga tutelata la mia immagine professionale, lesa da ricostruzioni infondate e da una narrazione artificiosa, completamente scollegata dai fatti reali. Invito pertanto tutte le testate a effettuare verifiche accurate prima di riportare versioni che non trovano riscontro in alcun atto, messaggio o comunicazione ufficiale. Anzi, è vero esattamente l'opposto ed esiste comunicazione formale e ufficiale a dimostrarlo. Vorrei dire che questa narrazione distorta mi sorprende... ma, in tutta onestà, non è così e tale scenario rafforza la bontà della decisione presa da parte mia. Per quanto mi riguarda, la questione è molto semplice: nessuna trattativa, nessuna richiesta, nessun veto. Solo bugie facilmente smontabili dai documenti".