Roma, 7 lug. (Adnkronos) - Nei Dire Straits non c'era spazio per due Knopfler. "Io e Mark siamo diversi, abbiamo due filosofie contrapposte. Per me la musica e' un mondo in progress, un lavoro di gruppo a cui tutti possono partecipare; Mark lavora partendo solo dalle sue idee e quelle devono essere". David Knopfler, cantautore e cofondatore dei Dire Straits, parla del difficile rapporto con il fratello al Ravello Festival dopo il concerto con cui ha aperto ieri il suo tour italiano. Il rock sara' al centro dell'incontro con gli studenti dell'Universita' di Salerno che il musicista incontrera' domani alle 11,30. "Come mi sento a salire in cattedra? Cerchero' di rispondere con onesta' alle domande che mi faranno", dice. Il musicista ha incontrato i fan a Villa Rufolo prima della prossima tappa, al Roma Vintage il 10 luglio. E inevitabili sono stati i riferimenti al suo primo gruppo e al clamoroso abbandono durante le registrazioni di 'Making Movies'. "Nel gruppo - spiega - non c'era spazio per due Knopfler. Avevo bisogno di usare la mia creativita'. Mark e' un fenomeno, un genio della chitarra ma nei Dire Straits dovevo solo seguire le sue strategie. La musica e' una questione di diginita' - continua - Io credo nella cultura e nel fare bene quel che sai fare. Esiste secondo me una via mediana di fare musica, di produrre arte... dove e' possibile non seguire per forza i meccanismi di mercato, ne' perdersi nella via dell'arte fine a se stessa. Ed e' quella che a me interessa". Tra le canzoni eseguite i brani "Hey La", "Jericho", "Soul Kissing", "Bernadette", "Easy Street", "Drowning Pool", "America", "True North" piu' una versione applauditissima di "Wild West End" dei Dire Straits.