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Inter e Milan, Milano a due velocità: Antonio Conte sorride, Giampaolo aspetta

Giulio Bucchi
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L' unico punto in comune dell' estate di Inter e Milan finora è la coerenza rispetto alla rotta prefissata: nessuna ha compiuto una scelta stridente rispetto al progetto iniziale. Per il resto, Milano è divisa in due strategie diverse, forse mai così perfettamente antitetiche, a partire dalla scelta dell' allenatore. L' Inter ha ingaggiato Conte, uno specialista delle squadre desiderose di vincere ma incapaci di farlo, che applica un gioco diretto e senza fronzoli, mentre il Milan ha optato per Giampaolo, alla prima esperienza in una grande, capace di dare un' immagine alla squadra coinvolgente e convincente a prescindere dai trofei. Strategie opposte - In sostanza, da un lato l' Inter urla a pieni polmoni che "nulla è impossibile" con un puro agonista come Conte, dall' altro il Milan, per chiudere l' epoca dei pretenziosi proclami, si appella al sensato realismo di Giampaolo. L' immagine dei due tecnici veicola alla perfezione l' intenzione delle proprietà: Suning desidera velocizzare i tempi dell' ascesa ai vertici, mentre Elliott non vuole cadere nella fretta e preferisce gettare le basi per una nuova architettura in grado di durare nel tempo. La differenza è anche nell' atteggiamento dei due tecnici in conferenza - più serio Conte, più sorridente Giampaolo - e nei contenuti. Se la formula del nerazzurro è «testa bassa e pedalare», quella del rossonero è «testa alta e giocare»: è una sintesi semplicistica, che però rende l' idea della diversità. E ancora: Conte è un martello, come dimostrano le immagini dei nerazzurri sfiancati in ritiro a Lugano, e risponde all' esigenza di ordine dell' Inter dopo un anno di trambusto nello spogliatoii; Giampaolo è un pensatore perché il Milan, avendo una dirigenza nuova, ha bisogno di un filo logico in grado di legare tutte le componenti. Anche il mercato è opposto, ma coerente con le rispettive rotte. L' Inter è uscita dal Settlment Agreement, infatti Marotta e Ausilio stanno conducendo una campagna di rottura rispetto al recente passato, se è vero che Barella è l' acquisto più costoso della storia nerazzurra (compresi i bonus toccherà quota 49 milioni, 2,5 in più di Vieri dalla Lazio nel 1999) e che Lukaku potrebbe quasi doppiarlo. Lo United chiede 85 milioni, l' Inter è ferma a 70, ma il fatto che la trattativa sia aperta certifica il cambiamento in atto. L' agente di Lautaro intanto allontana il Barcellona «Si, interessa ai catalani ma resterà a Milano al 100%. Mettiamola cosi: se Messi vuole giocare con lui dovrà venire all' Inter». Ciclo virtuoso - Il Milan, invece, è stato escluso dall' Europa per via delle discrepanze nei conti ed è obbligato al rigore finanziario per avviare un ciclo virtuoso. Infatti sta scegliendo giocatori il cui costo attuale è inferiore a quello potenziale. Per ottenere l' incremento, è necessario che i nuovi giocatori siano funzionali anche al gioco di Giampaolo: Krunic e Hernandez sono perfetti, così come Correa (offerto Cutrone più soldi alla Lazio, che non ha aperto) e, infine, Veretout, per il quale i rossoneri hanno offerto alla Fiorentina 18 milioni più bonus, nella speranza che la Roma non rilanci. Il calcio milanese è di nuovo un riferimento, non tanto perché quest' estate è una premessa per il risultato, ma perché il risultato deriva dalla coerenza delle scelte. E finora sia Inter che Milan, sotto questo aspetto, sono state impeccabili. di Claudio Savelli

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