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Juve e Inter spremute: calendario e pochi ricambi . Sarri-Conte, un bel guaio

di Marco Rossi domenica 3 novembre 2019

2' di lettura

«Dobbiamo andare a mille all'ora perché appena stacchiamo il piede dell'acceleratore rischiamo di perdere». Antonio Conte ha tante qualità, una di queste è la schiettezza. Sta imparando a conoscere in fretta le virtù della sua Inter, ma anche i limiti strutturali, che ci sono ma non appaiono insormontabili. Martedì i nerazzurri hanno rischiato di perdere due punti a Brescia, ma hanno retto agli assalti degli avversari nonostante le evidenti difficoltà fisiche di alcuni giocatori. È venuta fuori la qualità mentale della squadra e quella tecnica dei singoli, in particolare di Lukaku, che ha risolto la partita con uno super sinistro a giro. Per approfondire leggi anche: Lotta scudetto, secondo voi sarà solo tra Juve e Inter Se è vero che le statistiche non dicono mai la verità, ma neanche mentono, allora quelle relative ai minutaggi dell'Inter possono offrire indicazioni importanti in ottica "stanchezza". Conte ha almeno un insostituibile per ruolo: Handanovic e Skriniar non hanno saltato neanche un minuto (su 1170) tra serie A e Champions, mentre a Lukaku ne sono bastati 960' per realizzare 7 gol. Gli stessi di Lautaro, che ha giocato meno del belga in generale (889') ma di più in Europa (250'), dove ha già lasciato il segno con 2 reti. E poi c' è il caso di Brozovic, l'equilibratore nerazzurro nonché lo stakanovista per definizione: ha saltato appena 20 minuti tra tutte le competizioni ed è pure quello che percorre più km (12,6 di media) nell' intero campionato. L'Inter ha sì accusato qualche momento di calo fisico durante le ultime tre partite (contro Sassuolo, Parma e Brescia), ma ha comunque portato a casa 7 punti su 9. Alle 18 i nerazzurri (torna Sensi, fuori Asamoah) faranno visita al Bologna e saranno chiamati ad un'altra partita intelligente, da vincere con la lettura dei momenti, anche perché la squadra di Mihajlovic è capace di fiammate importanti. A voler ascoltare i numeri, la Juve dovrebbe essere più stanca dell'Inter. Sarri ha delle certezze di formazione, dettate dalla necessità di facilitare l' apprendimento di certi concetti tattici e anche un po' dagli infortuni. I bianconeri hanno otto calciatori che hanno giocato almeno 250 minuti su 270 disputati finora in Europa. Guida le fila capitan Bonucci (1170'), seguito da Alex Sandro (1080'), Ronaldo (990') e ovviamente Pjanic (957') che, proprio come Brozovic nell'Inter, è insostituibile nell'economia del gioco. Il terzino brasiliano (10,9) e il centrocampista bosniaco (10,8) sono anche tra i 20 giocatori con più km percorsi in serie A. Eppure alla Juve non esiste un problema stanchezza. Il segreto sta nei ricambi di qualità eccelsa, usati anche piuttosto bene da Sarri: i vari Bentancur, Dybala e Bernardeschi stanno trovando minuti e giocate. Stasera alle 20.45 andrà in scena il derby con il Toro, una partita che per il tecnico bianconero «poco contento di come stanno usando il Var finora», è «importante sia per i punti che per quello che rappresenta». Discorso che vale ancor di più per i granata, con Mazzarri che rischia la panchina. di Gabriele Galluccio

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