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Matteo Salvini, violenza negli stadi: "Cori razzisti, non si fermano le partite. Pugno di ferro coi violenti"

di Davide Locano domenica 13 gennaio 2019

2' di lettura

"Io sono per tornare ad autorizzare le trasferte collettive che sono maggiormente controllabili rispetto a centinaia di auto e min van". Così Matteo Salvini nella conferenza stampa al termine dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. Inoltre, il ministro dell'Interno ribadisce di essere contrario alla sospensione delle partite in caso di cori discriminatori: "È molto scivoloso il tema della sospensione delle partite in caso di cori offensivi: rischiamo di mettere in mano a pochi il destino di tanti. Io preferisco prevenire e non lasciare potere di ricatto ad una frangia minoritaria. E poi è difficile trovare criteri oggettivi per la decisione". "Chi decide e in base a quale criterio oggettivo se sospendere una partita? Ricordo che in Milan-Juventus i buu dei tifosi rossoneri erano per Bonucci - ha proseguito Salvini, tifoso rossonero -. Chi decide se quella è discriminazione? Servono criteri oggettivi che in questo caso sono difficilmente individuabili, quindi sono contrario alla sospensione delle partite". Tutto questo, sottolinea, per lasciare serenità ai direttori di gara: "La mia preoccupazione è quella di non mettere in difficoltà l’arbitro, che ha già il suo bel da fare. E penso anche agli operatori di pubblica sicurezza: ho condiviso la scelta di non sospendere Inter-Napoli, non perché sia favorevole ai buu razzisti ma perché i problemi esterni allo stadio potevano essere maggiori - ha sottolineato -. È un tema scivoloso, è difficile individuare il criterio di discriminazione tra i buu al bianco, al giallo, al nero, i cori contro i napoletani o gli juventini. Preferisco prevenire e sensibilizzare che sospendere le partite". Leggi anche: Renzo Ulivieri, delirio anti-Salvini sui cori razzisti Quindi sul tema delle trasferte si è espresso Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport: "Non è vietando le trasferte dei tifosi che si risolve il problema, ma certamente la vendita dei biglietti per le trasferte dovrà essere regolamentato". Dunque, come punire gli ultrà? "Per la sicurezza dentro e fuori gli stadi sono importanti la certezza delle pene, la rapidità dei giudizi, le aggravanti specifiche e le misure accessorie. Ecco quanto può fare lo Stato su questo fronte. Altro punto essenziale per la sicurezza riguarda le date e gli orari delle partite, che vanno regolati secondo precise esigenze. In questo devono impegnarsi società e leghe".

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