Ciò che non sapete

Willy Gnonto, ecco perché è fuggito dall'Inter: il doloroso retroscena sulla "stellina" azzurra

È nata una stellina, o almeno lo si spera. Si parla di Willy Gnonto, che ha disputato 25 convincenti minuti contro la Germania all'esordio con l'Italia di Roberto Mancini. E molti non avevano idea di chi fosse. Tant'è, è bastata quella manciata di minuti al Dall'Ara per imporlo all'attenzione dell'opinione pubblica.

Gnonto, 18 anni, gioca allo Zurigo. E il momento decisivo nella sua per ora breve carriera arriva ad aprile 2020, quando era uno dei migliori giocatori del vivaio dell'Inter, dopo aver disputato un ottimo mondiale under 17 in cui aveva segnato tre gol in quattro partite. I nerazzurri vorrebbero farlo diventare professionista facendogli firmare il primo contratto, per poi testarlo con una serie di prestiti. 

 

Ma Gnonto, in quel momento, aveva idee diverse. Oltre alla proposta dell'Inter, infatti, gli era arrivata quella dello Zurigo, che gioca nel massimo campionato in Svizzera. Lo Zurigo gli aveva subito garantito che sarebbe stato aggregato alla prima squadra, dove avrebbe potuto disporre di un cospicuo minutaggio. E le circostanze hanno convinto Willy, che a 17 anni non ancora compiuti firma con gli svizzeri e lascia l'Inter, con grande sorpresa del club nerazzurro. 

"Andare via dall’Inter dopo tanti anni non è stato facile, ma a Zurigo mi hanno dato subito l'opportunità di far parte della prima squadra", aveva spiegato dopo il trasferimento. " È bello sapere di avere il tempo di crescere e di migliorarmi stando con i grandi. Sento la fiducia dell'allenatore e della società". Già, se ne è andato dall'Italia perché voleva giocare e, in Italia, troppo spesso i giovani di talento non giocano, così come ha polemizzato negli ultimi giorni Roberto Mancini. E Willy Gnonto ha ribadito il concetto nelle interviste post-partita di ieri sera: "A questa età bisogna giocare. Io ho preso un grande rischio. Ero all'Inter, a casa mia, ma a un certo punto bisogna prendere decisioni difficili", ha spiegato ai microfoni Rai.