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Bagnaia campione? Ducati, il segreto svelato: negli ultimi 11 anni...

di Lorenzo Pastuglia martedì 8 novembre 2022

2' di lettura

Era il 1926, quando l'ingegnere Antonio Cavalieri Ducati diede vita alla "Società Scientifica Radio Brevetti Ducati", col tentativo di sviluppare quell'apparecchio ideato all'inizio di quel secolo da Gugliemo Marconi. Poi arrivò la Seconda guerra mondiale, e l'azienda di Borgo Panigale si riconvertì alla produzione militare, per poi passare definitivamente alla produzione di motociclette. E con l'e intuizioni dell'ingegner Fabio Taglioni, papà del desmo, iniziò la leggenda. Nella storia, fra Superbike, Supersport, Supersport e MotoGP, sono arrivate delusioni ma anche gioie, che abbiamo provato con Francesco Bagnaia 15 anni dopo Casey Stoner. Pecco lo ha fatto però su una moto senza rivali da metà stagione in avanti: imprendibile sul dritto, studiata perfettamente nell'aerodinamica, per combattere il nervosismo di un bolide che prima faticava tanto tra le curve. Per arrivare a una GP22 al limite della perfezione, però, c'è voluta una rivoluzione lunga 11 anni. Quando nel 2011 arrivò nel team Valentino Rossi, che ottenne di lasciare il telaio a traliccio per quello "scatolato" in alluminio.

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Nel 2013 e 2015, quindi, furono decisivi gli arrivi di Paolo Ciabatti e Gigi Dall'Igna, che arrivò dall'Aprilia e riorganizzò il team. E poi, nel 2016, ruotò all'indietro il motore nel telaio, portando la moto di nuovo alla vittoria in Austria con Iannone, sei anni dopo l'ultima volta di Stoner. Poi Lorenzo e con Dovizioso che andò vicino al titolo nel 2017, è nel 2020 che Dall'Igna ha sviluppato altre novità decisive, come l'abbassatore dinamico su entrambe le ruote. Giunto Bagnaia nel team dal 2021, la GP21 si è presa 6 vittorie totali in stagione, prima di lasciare il posto quest' anno alla super GP22. Ancora più stabile in curva, grazie alle nuove ali dalla forma di un Pokémon sul codone posteriore, introdotte a Silverstone. Dove allora Pecco si è preso il 4° successo di stagione, continuando la sua rimonta forsennata che a fine stagione l'ha portato davanti all'amico Fabio Quartararo. Chapeau!

Ascolta "La fine del gioco di Donald Crowhurst" su Spreaker.

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