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Qatar 2022, il ct dell'Iran sbrocca: "Per chi lavori? Pagami e ti rispondo"

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“Si sente sereno a rappresentare in questo Mondiale un paese come l’Iran che reprime i diritti delle donne?”. Ha chiesto così un giornalista al portoghese Carlos Queiroz, nella conferenza stampa prima dell’esordio ai Mondiali. E la situazione è degenerata. L’allenatore ci ha pensa un attimo e ha attaccato: "Per chi lavori? Quanto mi potete pagare per rispondere a questa domanda? Alla fine dei Mondiali potrò in caso darle una risposta adeguata… ma prima parla col tuo capo e fammi sapere se mi potete fare una buona offerta”. 

 

 

Quieroz-giornalista, le scintille sono continuate 
L’Iran è inserita nel Gruppo B dei Mondiali in Qatar con Inghilterra, Stati Uniti e Galles. Il ct lusitano, dopo tale domanda, ha fatto poi per alzarsi e andare via. Il reporter gli ha mormorato qualcosa e lui non si è lasciato sfuggire l'opportunità di controbattere: "Non mettetemi in bocca parole che non ho detto – ha aggiunto — Sto solo chiedendo quanto siete disposti a pagarmi per rispondere a queste domande". La discussione non è finita lì, non senza una stoccata ulteriore da parte dell'allenatore: "Penso che dovrebbe fermarsi a riflettere su quello che è successo con gli immigrati in Inghilterra. Ci pensi…”. 

 

 

Quieroz: “I miei giocatori pensano solo a qualificarsi per il secondo turno”
Sull’argomento, Queiroz in passato se l'era cavata facendo riferimento ai suggerimenti della Fifa sull'opportunità di non badare a questioni extra-calcistiche, di tipo politico e religioso in Qatar: "I giocatori sono liberi di protestare come farebbero se provenissero da qualsiasi altro paese – ha ammesso il ct — A patto che il loro atteggiamento rispetti i regolamenti della Coppa del Mondo e sia nello spirito del gioco. I miei calciatori hanno solo una cosa in mente ed è lottare per qualificarsi per il secondo turno”.

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