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Cristiano Ronaldo rovina la Juve: la cena che può affondare il club

di Marco Bardesono martedì 24 gennaio 2023

3' di lettura

Al ristorante “La Credenza” di San Maurizio Canavese, a pochi chilometri da Torino e poco distante dall’aeroporto “Sandro Pertini” di Caselle, la tavola è già imbandita per quattro persone. Cristiano Ronaldo, la gentile consorte Georgina Rodriguez, l’avvocato e il manager del campione. Prima ancora dei magistrati, l’oste del “La Credenza” saprà data e orario dell’arrivo del campione, suo vecchio e affezionato cliente. Con il sui jet privato Ronaldo atterrerà nei giorni precedenti il 27 marzo, data di inizio del processo che si celebrerà a Torino e che vedrà sul banco degli imputati gli ex top manager della Vecchia Signora.

Il viaggio che CR7 intendere compiere ha due obiettivi: il primo e per lui più importante è quello di incassare i 20 milioni di euro che pretende dalla Juventus «secondo accordi presi “in chiaro” e non garantiti da alcuna carta segreta», hanno fatto sapere dall’entourage del calciatore. Il secondo è quello di confermare ai magistrati della procura di Torino, l’aggiunto Marco Gianoglio e i sostituti Ciro Santoriello e Mario Bendoni, che lui di carte segrete non ne ha mai firmate. Infatti, l’unico documento che lo riguarda, trovato nel corso delle perquisizioni negli studi di alcuni legali torinesi e che è nelle mani dei pm, non reca la firma di CR7, ma solo della controparte.

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INCONTRO CON I MAGISTRATI
Gianoglio, Santoriello e Bendoni vogliono ascoltare direttamente da Ronaldo se, per caso «lui è in possesso di una copia firmata da entrambe le parti». In questi mesi il campione è stato contattato più volte dalla magistratura torinese che intendeva e intende ascoltarlo come testimone, ma Ronaldo ha sempre (almeno finora) declinato l’invito. La scorsa settimana, invece, c’è stata la disponibilità per un beve colloquio che, in un primo tempo, era stato organizzato all’aeroporto Levaldigi di Cuneo, dove si sarebbero dovuti recare i magistrati per incontrare CR7 in scalo per pochi minuti. Poi il cambio di programma perché il colloquio non sarà così breve e l’ipotesi del “Sandro Pertini” sarebbe diventata la più probabile e gradita ad entrambi. Ai i magistrati, perché lo scalo si trova a pochi chilometri da Torino; a Ronaldo e al suo clan, perché nel programma potrebbe rientrare la sosta al “La Credenza” di San Maurizio Canavese dove, quando vestiva la casacca bianconera, Ronaldo e Georgina visi recavano frequentemente. Per tornare alla “carta segreta”, però, gli inquirenti ritengono che la cosa fondamentale è che sia stata firmata dalla Juventus, titolare del riconoscimento del debito da 19 milioni nei suoi confronti (comunque garantiti dal contratto “in chiaro”). Da quello che emerge negli atti, la questione (la “carta segreta”) era ormai cosa fatta: «Permettimi di ricontrollare con il cliente durante il pomeriggio e domani verrò con un semaforo verde definitivo.

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Non mi aspetto sorprese - scriveva Joao Nogueira per conto di Cristiano Ronaldo in una mail acquisita dagli investigatori -. Si prega di confermare che tutti i documenti verranno firmati contemporaneamente, ovvero la riduzione, il bonus, e la lettera di accompagnamento». Ma poi lo stesso Nogueira aggiunge una frase che fa capire come non sia certo stato facile avere l’assenso definitivo di CR7: «Come Cesare (Gabasio, General Counsel della Juventus ndr.) sa, la domanda centrale che si pone sempre il mio cliente è se la situazione contenga incertezze legali. Ho già discusso la questione con il giocatore ed è disposto a firmare, naturalmente la firma di tutti i documenti deve essere fatta da qualcuno che abbia la capacità di vincolare il club. Partiamo dal presupposto che l’onorevole Paratici ce l’abbia e firmerà». Intanto, in attesa dell’arrivo del jet privato del campione, dopo la penalizzazione di 15 punti comminata dalla Corte d’Appello Figc a seguito delle indagini sulle plusvalenze, ieri c’era attesa per capire come la Borsa avrebbe reagito alla notizia nella prima sessione post sentenza. Il titolo Juventus non è riuscito a fare prezzo in avvio di contrattazione, per un calo teorico dell’11,2% del titolo al momento dell’apertura. Gli scambi sono poi partiti attorno alle 9,30 e si sono conclusi con un rosso del 5,1%. 

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