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Lukaku "traditore seriale", Biasin: "Con chi parla da settimane"

di Fabrizio Biasin lunedì 17 luglio 2023

3' di lettura

Lukaku parla con la Juve da settimane, in particolare con Massimiliano Allegri, allenatore bianconero. E se è normale che un tecnico faccia i suoi interessi, non è normale che un giocatore porti avanti il doppio gioco. Oppure sì, in fondo siamo nel fetente mondo del calcio. L’altra sera Romelu Lukaku ha trovato il coraggio di chiamare il ds dell’Inter, Piero Ausilio, dopo giorni di silenzio e irreperibilità. Giorni in cui la dirigenza nerazzurra stava lavorando con il Chelsea per concordare una cifra che potesse accontentare tutti. I club hanno trovato il punto di incontro attorno a 40 milioni (bonus inclusi), ma il desaparecido Romelu, nel frattempo, s’era dato alla macchia con l’assenso e l’appoggio dell’avvocato e consigliere Sebastien Ledure, uno che è furbo come una iena e pensa solo ai fattacci suoi. Quando l’attaccante belga ha trovato il coraggio per contattare Ausilio, non ha avuto il tempo di dire beh, investito dall’incazzatura massima del dirigente di Cinisello. Lì è definitivamente terminata l’esperienza-bis in nerazzurro del colosso, pasticcione specializzato in fughe. Era scappato da Manchester nel 2019, era scappato dall’Inter nel 2021, era scappato dal Chelsea nel 2022, adesso molla i vice-campioni d’Europa. A conti fatti solo la fetente pandemia è riuscita a tenerlo al suo posto (2020).

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FINE TRATTATIVA

Nella giornata di sabato Marotta e Ausilio - con il benestare di patron Zhang- hanno abbassato la serranda su ogni genere di tentativo di riconciliazione, nonché comunicato al Chelsea che si tirano fuori dalla corsa all’inaffidabile. Un atto di amor proprio doveroso, laddove i principi di lealtà sono più importanti dei gol. Poi, certo, tocca affrontare una discreta rottura di balle se si pensa che ora toccherà trovare sul mercato un’alternativa credibile (alcuni papabili in ordine sparso: Balogun, Taremi, Morata, Nzola. Ma la verità è che “il nome” lo sanno solo Ausilio e Marotta). Gran rottura, dicevamo, perché perla seconda volta Lukakone modifica il piano-mercato del suo (ex) club. Nel 2021 i nerazzurri si sarebbero tenuti ben volentieri Hakimi, questa volta avrebbero fatto lo stesso con Dzeko. E ora, che succede? la Juve proverà a completare “lo sgarbo” secondo una logica piuttosto intelligente: se il neo tuttofare Giuntoli riuscirà a piazzare Dusan Vlahovic (Allegri non lo può vedere), allora l’affare sarà automatico (i soliti 40 milioni ai Blues e una decina abbondante di ingaggio annuale al mago della fuga), se invece per qualsiasi motivo Vlahovic resterà a Torino - a questo punto suo malgrado, visto che il tecnico non lo vuole -, allora avrai comunque dato fastidio a una delle tue avversarie più temibili in ottica scudetto, nonché quella meno “amica” (eufemismo).

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Restano ancora alcune cose da dire, eccole. 1) Il Corriere dello Sport e il suo direttore Ivan Zazzaroni hanno anticipato la faccenda già settimana scorsa, complimenti a loro che sono arrivati prima di tutti e si sono presi gli insulti tipici del maledetto web. 2) Lukaku ha completato un filotto micidiale: da ieri domina la classifica dei più detestati di sempre in casa Inter, non è ben visto dai tifosi della Juve, ancora meno da quelli del Chelsea.

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Per carità, gli basterà fare una manciata di gol per tornare idolo della sua futura tifoseria, qualunque essa sia (all’occorrenza lo vogliono anche i sauditi), ma l’immagine sarà sempre quella di un tizio decisamente sconclusionato. 3) Per mesi i suoi sostenitori, ma anche gli osservatori esterni, lo hanno difeso in una doverosa battaglia contro ogni genere di razzismo, esplosa una sera di qualche tempo fa durante Juve-Inter di Coppa Italia. Il gesto con il dito a silenziare gli ululati perde di qualunque significato nel momento in cui, in nome di un ingaggio più ricco, Lukakone sceglie di dimenticare ogni cosa. Non solo fa un torto a se stesso, ma anche a chi davvero ha creduto alla sua “battaglia”. 4) «Andresti mai alla Juve o al Milan?» (intervista a Sky di un anno e mezzo fa). Risposta: «Mai, mai, mai, mai, mai». Si è proposto prima al Milan e poi alla Juve. Ci vuole tanto coraggio ragazzi... 

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