Perché no

Inter, Romelu Lukaku? "Ha tradito due volte": la bomba che lo spazza via

Claudio Savelli

Fosse la prima volta, Lukaku andrebbe perdonato e acquistato. Ma è la seconda volta che il belga dichiara amore eterno all’Inter e poi si fa abbindolare dalla prima che passa. Se perdoni un tradimento sei buono e magari anche intelligente, se ne perdoni due sei un debole, e magari anche un fesso. L’Inter non può dimostrarsi né debole né fessa perché non lo è più da anni. Da quella pessima versione di sé si è allontanata non grazie ai soldi, che ci sono stati solo nei primi anni di Suning, ma grazie alla personalità delle persone che la compongono, le stesse che ora devono porre l’Inter al di sopra di Lukaku.

 

 

 

Con i successi delle ultime stagioni, tra i quali va annoverata anche la finale di Champions, il club ha riattivato l’interismo, che varia solo di una lettera rispetto all’isterismo degli anni disgraziati ma è tutto il contrario. Per interismo si intende anche la capacità di giudizio- a volte spietata - dei calciatori in base a valori morali tra cui la capacità e la disponibilità ad assumersi responsabilità. Queste ultime, Lukaku avrebbe dovuto prendersele a inizio estate, indicando pubblicamente e esplicitamente l’Inter come sua unica opzione per il futuro. Non poteva? Ma dai, ha organizzato in prima persona un’intervista galeotta con un collega italiano quando era sotto contratto con il Chelsea, che vuoi che siano un paio di frasi.

 

 

 

 

Se si è offeso per la mancata titolarità in Champions allora l’Inter ha scoperto che non è l’uomo squadra che vuol far credere di essere e di cui Inzaghi ha bisogno, essendo arrivati molti calciatori nuovi. Lukaku è peraltro in debito con l’Inter ma si è comportato come se l’Inter fosse in debito con lui. Non ha considerato che una società che fa di conto fino all’ultimo centesimo ha prima speso (e non investito) una ventina di milioni per l’affitto di un anno e poi era pronta a sfoderarne novanta (!), tra cartellino e contratto, per riacquistarlo. Il tutto dopo averlo aspettato, curato e protetto per quattro mesi. L’Inter distribuisca questi soldi su altri calciatori. Ce ne sono. Magari oggi sono meno forti di Lukaku ma un domani, con ogni probabilità, saranno più leader di lui.