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Gigio Donnarumma, insulti dai tifosi del Milan: la sua reazione spiazza tutti

Il Psg con una grande prestazione ha battuto il Milan per 3-0 nel terzo turno dei gironi di Champions. Per la squadra di Pioli la strada verso la qualificazione si fa in salita e i rossoneri pagano anche il prezzo di un girone durissimo. Ma nella serata maledetta per il Milan c'è stato anche spazio per qualche polemica su Gigio Donnarumma che ha dovuto fare i conti con la contestazione da parte dei tifosi rossoneri sbarcati a Parigi.

Cori e insulti hanno messo nel mirino il portiere della Nazionale ex Milan: "Infame" è stato l'insulto più usato dalla curva rossonera. Ma Donnarumma è rimasto impassibile davanti alle urla dei tifosi del Milan. Durante il riscaldamento ha continuato ad allenarsi senza raccogliere le provocazioni che arrivavano dal settore ospiti. Solo qualche giorno fa Enzo Raiola a TuttoSport aveva rivelato alcuni retroscena sull'addio del portiere al Milan con l'approdo a Parigi vissuto come un tradimento dai tifosi rossoneri: "Dopo l’arrivo del fondo Elliott l’input era quello di sistemare le casse societarie, ma, nonostante tutto, abbiamo avuto tanti appuntamenti per parlare del rinnovo. E l’unica cosa che Mino ha sempre messo in chiaro è stata questa: 'Il ragazzo a zero non ve lo porteremo mai via, ma vorrebbe che il Milan centrasse la qualificazione in Champions'. Noi siamo andati più volte a Casa Milan e loro sono venuti una volta a Montecarlo e i rapporti erano tranquilli".

 

 

E ancora: "Almeno fino a quello che è successo a Genova: il Milan aveva giocato il giorno prima col Benevento e io e Mino eravamo a Genova, dove ci sarebbe stata Samp-Roma, per incontrare Tiago Pinto. Contestualmente, abbiamo fissato un altro appuntamento, nella saletta privata di un hotel vicino all’Acquario, con Maldini e Massara. Nella testa di Mino c’era l’idea di fare un punto perché il Milan non aveva ancora conquistato la Champions e l’alternativa, visto che non volevamo portare via a zero Donnarumma, era andare avanti con un altro club, ovvero la Juve, che avrebbe sistemato la situazione con uno scambio o un conguaglio (ovviamente previo rinnovo finalizzato all’affare, ndr). Maldini disse: 'Mino, noi siamo qua per altro: il capitolo Gianluigi è già chiuso perché noi abbiamo già preso il nostro portiere'. A Donnarumma è crollato quel macigno sulla testa. Noi, oltre alla Juve, che lo avrebbe preso solo a fine campionato se il Milan non fosse andato in Champions, non avevamo fatto mercato su Gianluigi che a gennaio, sempre per non tradire il Milan, non aveva neanche voluto ascoltare un’offerta da futuro svincolato".