Cerca
Cerca
+

Superbowl, show e spese folli: il vero volto degli Usa esagerati

Tommaso Lorenzini
  • a
  • a
  • a

Se il Giorno del Ringraziamento nella tradizione statunitense è appuntamento fisso nel rafforzamento dei legami del focolare domestico, il Super Bowl rappresenta per contro il Natale laico. È azzardato accostare la parola “cultura” alla finale del massimo campionato di football, eppure rappresenta un’istantanea fedele dell’universo Usa, un momento nel quale le disitinzioni sociali, di razza, di sesso, di età diventano più labili che mai: in questo “giorno santo” (o maledetto, a seconda di come lo si vuol leggere), il football conferma il suo status di sport più tradizionale in assoluto, anche se il baseball è più antico.

La partitissima numero 58, che domani sera andrà in scena all’Allegiant Stadium di Las Vegas (costato 2 miliardi di dollari), fra i campioni uscenti Kansas City Chiefs del fenomeno Patrick Mahomes e i San Francisco 49ers che non vincono un Super Bowl dal 1994 (mentre non arrivano all’ultimo atto della Nfl dal 2020, quando persero proprio contro i Chiefs), è il manifesto delle esagerazioni, dei paradossi, delle contraddizioni di un Paese e di un popolo. Mistica e spicciola prosa si fondono, un maxi carnevale tutti gli anni diverso eppure sempre uguale a se stesso (mai come stavolta “paura e delirio a Las Vegas”).
Tanto che a volte la partita è solo il buco trasparente di una ciambella pirotecnica.

Ciambella si diceva, i donuts, in America, quelli ricoperti di glassa colorata. Ne saranno divorate tonnellate, una cifra è impossibile, mentre la stima per le alette di pollo mangiate nei tradizionali barbeque si attesta sul miliardo e mezzo di pezzi. Il tutto innaffiato da tanta birra da riempire duemila piscine olimpioniche: praticamente venti per ogni stato americano. D’altronde il 77% dei 335 milioni di abitanti degli Stati Uniti guarderà la partita. Attorno a loro ruota un giro d’affari da 17,3 miliardi. I biglietti più economici sono andati via a circa seimila euro, ma c’è chi per stare abordo campo ne ha spesi anche 40mila. Un appuntamento per pochi, dal vivo, al quale però tutti i vip vogliono esserci e infatti è scoppiato un casino perché negli scali locali non ci sarà posto per tutti gli aerei privati dei ricconi, costretti ad essere dirottati molti km più in là, non importano le dimensioni dei conto in banca. Quello lieviterà per gli organizzatori, visto che i classici spot da trenta secondi trasmessi in tv durante la sfida arrivano a costare quasi 7 milioni di euro.

Al contrario Usher (star dell’R&B) e gli altri che si esibiranno nell’intervallo pare che prenderanno solo mille dollari, da accordo sindacale. Il guadagno per loro arriva dopo, grazie agli sponsor e all’esposizione mediatica clamorosa. Pare che Rihanna, grazie alla sua esibizione del 2023, abbia aumentato gli streaming su Spotify del 640%. Per chi ama le scaramanzie, in 16 degli ultimi 19 Super Bowl ha vinto la squadra con la maglia “chiara”: i Chiefs giocheranno in rosso, i 49ers in bianco... Dove vederlo? Dalle 0.30 di domani su Italia 1 e in streaming su Mediaset Infinity

Dai blog