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Parigi 2024, Lorenzo Simonelli: il folletto che fa sognare l'Italia

Claudio Savelli
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«Voglio farlo anche io». Sono le 14 e 54 dell’1 agosto 2021 quando un giovane atleta azzurro di belle speranze pronuncia questa frase. È davanti alla televisione con i parenti e alcuni amici ma non si rivolge a loro, non lo dice a nessuno in particolare, è una frase che esce così, spontanea, e passa inosservata nell’estasi perla vittoria olimpica di Marcell Jacobs nei 100 metri, dieci minuti dopo quella di Gianmarco Tamberi nel salto in alto. Quel giovane azzurro di 19 anni si chiama Lorenzo Simonelli e in quel preciso istante inizia la sua storia da atleta di massimo livello.

Poco più di un mese fa si è fatto conoscere da tutta Italia. Ma chi è questo pazzo che sorride prima di cominciare la finale di una gara agli Europei? Sembra prenderla sotto gamba e invece Lorenzo Simonelli, signore e signori, è fatto così. E meno male. Il nuovo volto dell’atletica italiana sa di essere dannatamente forte, ma non lo dà a vedere e comunque non ha problemi a portare questo peso sulle spalle, semplicemente perché non è un peso. Lorenzo il Magnifico ostacolista si diverte prima, durante e dopo ogni gara. Noialtri popolo di calciofili non siamo abituati a vedere un atleta divertirsi in questo modo, quindi gli diamo spontaneamente del pazzo. Ecco, abituiamoci in vista di Parigi (-5 alla cerimonia di apertura) e oltre: questi ragazzi giovani e belli e forti dell'atletica italiana sono semplicemente felici di fare quel che fanno.

 

BLOCCO DI PARTENZA
La sera dell’8 giugno scorso, Lorenzo si piazza sul blocco di partenza con la serenità di noialtri in spiaggia. E parte, salta, corre, salta, corre, salta senza sbagliare nulla, abbinando la ferocia agonistica dei più grandi a una tecnica pulita che lo rende incredibilmente leggero. Potente, veloce, agile, arriva al traguardo molto prima degli altri e ferma il cronometro a 13"05: oro europeo nei 110 ostacoli e record italiano, che era già suo, ritoccato. Ma chi è questo pazzo che esulta indossando uno strano cappello di paglia?

l’italiano medio del bar sport avrà detto che non ci sono più i giovani di una volta e che il mondo sta andando in rovina mentre osservava il nuovo campione europeo festeggiare indossando il cappello di Monkey D. Luffy, protagonista di One Piece, celebre manga di cui è fan. «Bisogna affrontare la vita col sorriso come fa lui», e Lorenzo aveva iniziato ad affrontarla come Luffy anche letteralmente: visto che il personaggio va alla conquista dei mari, il primo sport è stato il nuoto, praticato con ottimi risultati fino alle medie alla Cecchignola, dove fa base il gruppo sportivo dell’Esercito.

Poi le fibre muscolari hanno suggerito ai tecnici federali una virata verso l’atletica. Simonelli è veloce e elastico, proprio come Luffy. All’inizio lo seguono Marta Oliva e Claudia Pacini, era solo un divertimento, da poco è diventata una cosa seria. Simonelli, infatti, sta crescendo di mese in mese, più che di anno in anno. Nei 60 metri ostacoli si migliora per quattro volte nel giro di una stagione fino al 7"43 messo a referto a marzo 2024 nella finale dei Mondiali di Glasgow (argento). Nei 110, tra il 2021 ed il 2023 conquista il bronzo e un altro argento agli Europei Under 20 e a quelli Under 23, poi lo scorso giugno ai primi Europei tra i grandi vince l’oro sbaragliando la concorrenza e migliorando sé stesso sia in semifinale sia in finale. A differenza di molti compagni di squadra, i suoi genitori non sono ex atleti. E se può sembrare un limite, per Lorenzo diventa invece un pregio: lo aiuta a ricordare poter fare una carriera da sportivo è una fortuna.

 

ANTROPOLOGO
Il papà è antropologo e ricercatore e ha lavorato tanti anni in Tanzania dove ha conosciuto la mamma di Lorenzo. Ai suoi «deve tutto» e quando gli viene chiesto se può raccontarne la storia, gli si illuminano gli occhi: «Papà è genovese, mamma è di una città che si chiama Mwanza. Io sono nato a Dodoma, capitale della Tanzania: abbiamo vissuto lì per il lavoro di papà fino a che non ho compiuto cinque anni. Poi siamo tornati in Italia. Siamo stati un po’ a Genova, per poi stabilizzarci a Roma. Ora abito all’Eur». I genitori lavorano ancora come da prassi in una famiglia normalissima, capace di educare il figlio a valori forti e tenerlo con i piedi per terra anche se sta spiccando il volo velocemente. Il papà è ricercatore per l’istituto superiore di sanità, mamma è operatrice sociosanitaria presso una Rsa.

Simonelli è entrato anche nella squadra azzurra della 4x100, tant’è che ha chiuso la staffetta nella semifinale degli Europei di Roma al posto di Tortu, conquistando di riflesso anche quella medaglia d’oro. E a Parigi sarà disponibile nel caso dovesse servire. Peccato non ci sia l’Italia del basket, altra sua grande passione: aiuterebbe pure quella, se potesse. Non alle 21.45 del prossimo 8 agosto - segnatevi data e ora -, sia chiaro. In quegli istanti correrà la finale dei 110 ostacoli nelle vesti di candidato al podio. In quegli istanti, un altro 19enne di belle speranze sul divano potrebbe dire: «Voglio farlo anche io». Voglio fare come Lorenzo Simonelli.

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