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Paulo Fonseca, "è facile capire". Crollo nervoso in sala stampa: esonero imminente?

Cklaudio Savelli
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Paulo Fonseca, assunto dal Milan anche per la sua calma, è sembrato nervoso alla vigilia della sfida alla Lazio (20.45, diretta Dazn). Aveva l’atteggiamento tipico degli allenatori che si sentono messi in discussione, eppure è solo la terza di campionato e la fiducia della dirigenza che lo ha appena scelto dovrebbe essere garantita. Sta già venendo meno? Lui se ne aspetta di più? Oppure è un modo per risultare autorevole verso una tifoseria che nutre dubbi fin dal primo istante? Difficile dirlo, in ogni caso a molti ha ricordato le ultime conferenza stampa di Pioli, quando già si sapeva dell’addio a fine annata.

Diversi colleghi presenti in sala stampa hanno chiesto lumi a Fonseca sulla questione tattica, sui motivi per cui la squadra non ha equilibrio, su come attacca e come dovrebbe difendere. Una rarità visto il tenore perlopiù gossipparo o tendenzioso delle domande nel nostro Paese. Una cosa che dovrebbe far felice, quasi commuovere, un allenatore (Thiago Motta, ad esempio, ha addirittura invitato i giornalisti a fargli più domande di campo).

 

 

 

Invece il tecnico portoghese è sembrato scocciato, come se tutte queste curiosità tattiche mettessero in dubbio la sua professionalità. No, non è una questione di lingua italiana: il tono di voce e il corpo sono linguaggi universali. Fonseca, poi, non ha davvero risposto a nessuna delle domande, invitando semmai a ricordare il Milan nelle amichevoli estive. Un rimando già utilizzato, ossessivo e piuttosto bizzarro: non ha senso usare dei test per certificare la bontà del proprio lavoro.

C’è poi una frase che stride: «È facile capire ciò che dobbiamo migliorare. Io non parlo mai dei giocatori individualmente, parlo sempre di noi e della squadra». Era facile anche prima - i difetti del Milan di Pioli erano molto evidenti - ma così ora Fonseca non ha più scuse, e il paradosso è che se lo dice da solo.

 

 

 

In caso di sconfitta, andrebbe alla sosta con un punto in tre partite, la peggior partenza di sempre nell’era dei tre punti per il club rossonero. Difficile evitare un esonero iniziando con questo record. In caso di pareggio, cambierebbe poco. Solo una vittoria sembra poterlo salvare da una profonda riflessione su un precocissimo esonero. Normale essere nervosi, meno esserlo così presto.

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