CATEGORIE

Inter, di chi non si fida Simone Inzaghi: quel grosso guaio nerazzurro

di Claudio Savelli mercoledì 8 gennaio 2025

3' di lettura

L’Inter non può fare altro che imparare a perdere. O meglio, a imparare qualcosa da questa sconfitta amara e particolare perché contro il Milan, perché subita in rimonta e perché in una finale che, data la consapevolezza ormai raggiunta dai campioni d’Italia, si pensava fosse una specialità della casa. Il lato negativo e sinistro è che l’Inter tende a buttare via partite “sicure”, ovvero quando il margine di vantaggio è doppio: prima il 4-2/4-4 con la Juventus, ora il 2-0/2-3 contro il Milan. Il risvolto positivo è che due indizi fanno quasi una prova: la squadra “smette di giocare”, come ha ammesso capitan Lautaro subito dopo la gara, quando si sente padrona. Le cause di questo atteggiamento sono diverse. Un cocktail: c’è un pizzico di presunzione, c’è un innamoramento del modo di giocare, c’è un eccesso di gestione della propria fatica. L’Inter è una squadra così focalizzata su tutte le competizioni stagionali - alla faccia di chi dice che ne predilige una - da pensare alla partita successiva non appena si mette bene quella in corso, anche se è importante come un derby d’Italia o un derby di Supercoppa.

Sommando a tutto questo il fatto che la Supercoppa è posizionata a metà stagione, è qui e ora che l’Inter si gioca il resto. Questi giorni di analisi della sconfitta e di reazione alla stessa saranno decisivi perché si vedrà di che pasta è fatta la squadra. La scorsa stagione è filata via liscia, questa è un percorso a ostacoli. Sta per iniziare il ciclo di fuoco da 6 partite in 18 giorni decisivo sia per la Champions sia per il campionato e la rosa non è nelle condizioni ideali: Calhanoglu si è fermato per un problema al flessore destro, non quello che gli aveva già dato noia ma il sospetto è che debba fermarsi almeno due settimane, per De Vrij sembrano solo crampi ma sono un segnale di sovraccarico a cui fare attenzione. Anche Bisseck e Bastoni sono usciti dal campo con i muscoli tesi ed è evidente il motivo: i tre superstiti della difesa le stanno giocando tutte data la lunga indisponibilità di Acerbi (ignoti i tempi di recupero) e Pavard (potrebbe tornare in panchina contro il Venezia dopo un mese di assenza). Anche in attacco ci sono problemi: Thuram non è stato rischiato così come Correa che, però, quando serve puntualmente si fa male. Entrambi dovrebbero tornare a disposizione domenica ma il pensiero di non rischiarli in vista del recupero infrasettimanale contro il Bologna rimane.
La verità è che la rosa nerazzurra non è extra large o doppia (e trequarti) come si dice. È come le altre, da 25 giocatori di cui 22 di movimento, e con una differenza di livello tra titolari e riserve in alcuni ruoli, su tutti Calhanoglu-Asllani. Inzaghi fa quel che può nella gestione dello sforzo tra i giocatori e il motivo per cui alcuni ruotano meno è il dislivello di cui sopra. Ma ora deve rischiare per accorciare il gap, altrimenti le riserve perdono fiducia come è sembrato accadere a Frattesi e, nel momento del bisogno, non entrano con ritmo.

Nelle 5 partite di campionato precedenti a Riad, nessuno tra Zielinski, Asllani e Frattesi ha giocato titolare e questi i loro minutaggi sono stati rispettivamente di 0, 16, 16, 17, 0 minuti; 19, 27, 0, 10, 22 minuti; 0, 0, 1, 10, 9 minuti. Hanno giocato in Coppa Italia e in Champions League, quando Inzaghi ha rinunciato ad almeno nove titolari, comunicando che la gerarchia è quella e che nelle partite importanti non si tocca. Forse qualche carta va rimescolata.
Per prendersi tutto (il resto), l’Inter ha bisogno che tutti siano da Inter.
 

tag
inter
simone inzaghi

Che tegola Dumfries, l'infortunio è grave: per l'Inter cambia tutto

Lotta scudetto stravolta L'Europa fa male all'Italia, così le big non volano più

Nervi che saltano Genoa-Inter, De Rossi sbrocca: "Sono il veleno! Non me ne parlate più"

Ti potrebbero interessare

Dumfries, l'infortunio è grave: per l'Inter cambia tutto

Lorenzo Pastuglia

L'Europa fa male all'Italia, così le big non volano più

Claudio Savelli

Genoa-Inter, De Rossi sbrocca: "Sono il veleno! Non me ne parlate più"

Inter, superato il Genoa 2 a 1: nerazzurri in vetta solitaria

Redazione

Alcaraz stroncato da Rusedski: "Serve più intelligenza". E Sinner gode...

Tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, oltre a esserci più di 500 punti in classifica, c'è anche una sana...
Redazione

Paolo Bertolucci, lezione a Landini: "Ma si faccia i fatti suoi!"

Tra i nuovi "nemici" di Maurizio Landini c'è anche Jannik Sinner. Per carità, essere nella l...
Redazione

Fiorentina, inferno in spogliatoio: "Mani addosso, bottigliate, sedie volanti"

La Fiorentina sta attraversando uno dei momenti più difficili della storia recente della Viola. I risultati non a...
Redazione

Carlos Alcaraz, clamorosa rottura: "Molto difficile, ma...". Da chi si separa

"È molto difficile per me scrivere questo post... Dopo più di sette anni, io e Juanki abbiamo deciso ...
Redazione