"Non sono ancora dove vorrei essere. Carlos Alcaraz è il favorito a Parigi ma se dovessi affrontarlo in finale sarebbe un piacevole problema". Jannik Sinner, ai microfoni di Sky Sport, inquadra così la sua prossima missione: ribadire al Roland Garros, il secondo slam di stagione e principale torneo sulla terra rossa, quanto di buono fatto agli Internazionali d'Italia a Roma. Il suo ritorno in campo dopo i 3 mesi di squalifica per il patteggiamento con la Wada sul caso Clostebol, un ritorno andato decisamente meglio del previsto con la sconfitta contro Carlitos solo all'ultimo atto.
A Parigi se la vedrà subito contro un atleta di casa, Arthur Rinderknech, e avrà tutto il pubblico contro. "I primi turni sono sempre importanti. Bisogna riordinare le idee, vediamo come andrà. Ci siamo preparati bene. Abbiamo lavorato tanto, sugli spostamenti in particolare. Nelle prove del Grande Slam c'è sempre più tempo per prepararsi: al momento sto cercando il giusto feeling con la superficie e con le condizioni climatiche".
"Sulla terra rossa, come ho già detto a Roma, il favorito numero uno è sempre Alcaraz. Io ho tanti margini di miglioramento su questa superficie: vediamo come andrà qui a Parigi". Sulla questione ambientale il numero 1 del ranking Atp fa spallucce: "Il tifo al Roland Garros sarà sicuramente diverso, ne sono consapevole, ma non penso che sia qualcosa contro di me. E' giusto che qui supportino i giocatori locali, è normale, come avviene, per esempio, agli Us Open. A Roma c'era una amtmosfera fantastica, perché sono italiano...". Una frase, questa, che sembra essere la migliore risposta possibile a chi, come Corrado Augias, lo ha definito anche in un editoriale su Repubblica "italiano riluttante" per il suo essere altoatesino. "Roma mi ha dato tanta energia positiva. Qui l'energia è diversa, questo è normale", ha aggiunto Sinner, ribadendo di essere "felice" di giocare al Roland Garros.
"Gli Slam sono sempre qualcosa di diverso, quindi abbiamo cercato di prepararci per l'avversario che affronterò al primo turno, cercando di capire cosa funziona e cosa no su questi campi. Abbiamo raccolto alcuni dati a Roma e alcuni sono molto buoni, altri mostrano che non sono ancora dove voglio. E in campo al Foro mi sono sentito esattamente così. Speriamo di essere in tempo per fare qualche piccolo cambiamento qui. Stiamo lavorando duramente per raggiungere il livello fisico che vorrei".