Il tempo della gioia, per Gigio Donnarumma, ma anche quello dei dubbi che scuotono il calcio europeo. L'unico italiano a fare festa a Monaco di Baviera è il portierone azzurro del Psg, che ha trionfato conquistando la prima Champions League della sua storia schiacciando 5-0 l'Inter.
"Nelle lacrime c'è tutta la stagione, a volte anche dura - ammette il numero 1 dei francesi, ex capitano del Milan, al microfono di Sky a fine partita -. Eravamo quasi fuori dalla Champions, poi siamo riusciti a reagire e da lì è partita la nostra rincorsa. Ora ce la godiamo tutta. Abbiamo preparato questa finale nel migliore dei modi, con la maggiore tranquillità possibile e lo si è visto in campo. Non sembrava una finale di Champions". Quindi la domanda d'obbligo sul rinnovo di contratto, che scadrà nel 2026: "Non lo so, vediamo in questi giorni. Ora vado in Nazionale perché abbiamo due partite importanti per i mondiali, bisogna andare veramente concentrati". Insomma, a Parigi dopo i festeggiamenti dovranno risolvere una bella grana.
"Nell’Europeo hai tutto un paese con te, è differente, quando rappresenti un Paese la tensione è ancora più alta. Tutte le finali sono importanti, ma se la Champions è alta, l'Europeo vinto con la Nazionale lo è ancora di più", riflette poi Gigio paragonando il trionfo con il Psg e quello con la Nazionale a Wembley nel 2021. E chissà che non abbia ragione chi da mesi accosta il nome di Donnarumma ancora all'Italia: nella fattispecie, alla Juventus e alla stessa Inter.