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Musetti, "scatto d'ira": rischio squalifica al Roland Garros

di Roberto Tortora mercoledì 4 giugno 2025

2' di lettura

Lorenzo Musetti sta danzando sulla terra rossa come fosse il parquet di un’elegante sala da ballo e venerdì, al Philippe-Chatrier, lo aspetta la sfida più difficile: la semifinale contro Carlos Alcaraz. Un esame in piena regola al cospetto di Fred Astaire. Ci vorranno nervi saldi, molto più di quanto dimostrato nei quarti di finale contro Tiafoe, in cui il suo umore lo ha portato addirittura ad “warning” da parte dell’arbitro.

Nelle fasi finali del secondo set e prima di un turno di servizio, successivo ad un punto di pregevole fattura dell’americano, Musetti si è fatto recapitare le nuove palline dal raccattapalle, ma ha avuto un improvviso scatto di nervosismo ed ha calciato una delle palline addosso ad una giudice di linea nei pressi del tabellone.

Nel frattempo, dall’altra parte, Tiafoe stava cambiando corde e racchetta e ha assistito alla scena, per fortuna non violenta. Ha subito fatto segnalazione all’arbitro, sottolineando la scorrettezza. L’arbitro, a quel punto, non ha potuto non ammonire l’italiano. Musetti, va detto, ha subito alzato la racchetta in segno di scuse, rimanendo concentrato sulla battuta da effettuare. Forse si è reso conto di averla scampata bella, l’arbitro ha valutato la gravità dell’impatto, la pericolosità o negligenza del gesto, il livello di autocontrollo del giocatore e le conseguenze dell’incidente. Dal canto suo, Tiafoe non l'ha presa benissimo: "Ha fatto quel gesto e non è successo niente. Penso sia comico".

È bastato, dunque, il warning, non come Djokovic nel 2020 o Shapovalov nel 2017 (ma anche a Roma, quest’anno, ha sfasciato una racchetta nella sconfitta contro Gaubas). In quelle due occasioni, i tennisti vennero squalificati per comportamenti antisportivi. Quando ci si gioca così tanto, può succedere di perdere la calma, l’importante è restare entro i ranghi del regolamento.

Musetti ha analizzato così la sua partita: “Nel 3° set è stata una dura battaglia, complicato tenere il break perché ero un po' stanco, non era semplice stare tranquillo, ma ho trovato l'energia per farcela. Il 4° set è stato il migliore per la qualità del gioco. Sto vivendo un processo di crescita dentro e fuori dal campo, diventando padre sono diventato più responsabile e adesso credo di approcciare in maniera più professionale oltre alle partite. Siamo italiani, siamo eleganti. Scherzi a parte – conclude Musetti - ho questo stile che appartiene al passato, peccato che oggi pochi giochino rovescio ad una mano, perché è complicato tra rispondere e recuperare. Per me è stato naturale sin da subito".

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