Uno scambio durato 41 colpi e 59 secondi, vinto poi da Novak Djokovic grazie al suo dritto vincente. Probabilmente il punto più bello del Roland Garros, che ha fatto scattare in piedi il pubblico sulle tribune del Philippe Chatrier.
A 38 anni, Nole continua a stupire grazie alla sua classe infinita, che sopravvive al tempo e agli infortuni. È stato quello il momento in cui, a metà del quarto set, l'avversario è crollato psicologicamente: il tedesco, sotto di 2 set a 1 e in svantaggio di 3-2, ha capito che avrebbe potuto fare nulla per ribaltare le sorti dell’incontro: “Non sapevo più che fare…", ha ammesso. E Novak lo ha azzannato lanciando poi un segnale a Jannik Sinner, che lo affronterà venerdì in semifinale: "Niente mi motiva di più a questa età che alzare il mio livello contro il numero uno al mondo".
Il botta e risposta tra Djokovic e Zverev è successo a metà del quarto set, con il serbo in vantaggio per 3-2 ma sotto 30-40 nel sesto game. Il tedesco ha provato a sorprenderlo in ogni modo sfoderando al campionario di colpi anche quelli più insidiosi come palle corte, smorzate, smash abbozzati, dritti improvvisi e rovesci come tagliole.
Niente, tutto inutile. Alla fine racconterà di aver creduto di trovarsi davanti a un muro. Al 41° colpo ha alzato bandiera bianca ed è rimasto impietrito. Novak ha sbuffato, perché è stata dura anche per lui, e alzato lo sguardo verso il pubblico in visibilio. Era esausto, con le braccia sui fianchi ma con l'argento vivo addosso. Dopo tre ore intense e un punteggio di 4-6, 6-3, 6-2, 6-4, è volato in semifinale, diventando di fatto il secondo tennista più anziano in semifinale a Parigi (38 anni e 3 giorni), dietro solo a Richard Gonzales, che ci riuscì nel 1968 a 40 anni e 18 giorni.
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— Roland-Garros (@rolandgarros) June 4, 2025