Solitamente freddo e pacato nel gestire le emozioni, stavolta Jannik Sinner il colpo lo ha accusato e in che modo. Aver perso una finale Slam dopo 5 ore e 29 minuti di gioco e, soprattutto, dopo aver avuto a disposizione ben 3 match-point nel quarto set ha fatto male anche a lui. E, fino a quando Alcaraz non ha messo a terra il punto conclusivo al super tie-break, non ha lasciato trasparire troppa amarezza, giusto qualche scatto di nervosismo nei game finali.
A partita conclusa, però, il numero uno al mondo si è accartocciato su se stesso e sul volto gli si è dipinta una delusione grande come l’Arc de Triomphe. Alla fine, comunque, resta il livello di gioco altissimo espresso da entrambi i finalisti e una partita che resterà nella storia del Roland Garros.
La più lunga da quando esiste la terra rossa parigina. Lo stesso Sinner, nelle parole di commiato, è stato lucido come sempre nell’analisi: "Naturalmente sono felice di essere riuscito a esprimere questo livello di gioco. Sono comunque soddisfatto del mio torneo. Ma, ovviamente, fa male. In questo momento non c’è molto da dire. Però, ancora una volta, sono contento del lavoro che stiamo facendo per migliorare ogni giorno. Cerco di mettermi in queste situazioni. È stata una partita di altissimo livello, questo è certo".
Resta il click mentale negativo scattato nel momento in cui il match aspettava solo il suo colpo di grazia e, invece, 3 matchpoint sono finiti in mano all’avversario: "Cosa stavo pensando… beh, direi che è abbastanza ovvio, no? Ma mentre stai ancora giocando, non pensi alle occasioni che hai avuto. Ho cercato di cancellare tutto. Ogni set, negli Slam, si parte da zero. Ero ovviamente deluso per il quarto set: i match point, il turno di servizio per chiudere… Ma sono rimasto lì mentalmente. Non gli ho regalato alcun punto".
Zero rimpianti, quindi, per Sinner: "Quando è finita, è finita. È una sensazione diversa. Ti passano tante cose per la testa, ma non puoi più fare nulla una volta che il match è concluso. Invece, quando inizi un quinto set, hai ancora la possibilità di cambiare qualcosa".