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Sinner, mamma Siglinde perde il controllo: come la beccano in tribuna

di Roberto Tortora lunedì 9 giugno 2025

2' di lettura

La finale del Roland Garros 2025 ha avuto diversi protagonisti. Non solo i due contendenti sulla terra rossa del Philippe-Chatrier, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, ovviamente. Intanto gli spalti erano gremiti di celebrità, molti del mondo del cinema, a cominciare dall’eterno Dustin Hoffman, 87 anni e accanto a lui David Zaslav, presidente di Warner Bros Discovery. Poi il regista Spike Lee, le attrici Natalie Portman e Millie Bobby Brown, Tony Parker, ex cestista francese e playmaker dei San Antonio Spurs, vincitore di 4 anelli Nba; accanto a lui, il rugbista francese Antoine Dupont, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Parigi 2024. Un personaggio su tutti, però, ha oscurato tutti gli altri… Siglinde Sinner, la mamma di Jannik.

A Roma, per la troppa emotività, aveva abbandonato il Centrale del Foro Italico dopo il primo set perso 6-1 dal figlio contro l'americano Tommy Paul. A Parigi c’è stata sempre, dal primo all’ultimo punto e la sua maschera facciale è stata uno spettacolo nello spettacolo. Tra preghiere, espressioni di paura, sospiri di sollievo ed esultanze liberatorie,  la mamma di Jannik ha praticamente comunicato tutti gli stati d’animo possibili e, probabilmente, erano gli stessi che provava dentro di sé anche il numero uno al mondo, solitamente impassibile durante le partite.

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La signora Siglinde è stata beccata più volte dalle telecamere con gli occhi alzati al cielo in segno di evidente ansia provata per le sorti del figlio. Compresa la commozione nel momento dei tre match-point avuti a disposizione da Jannik per vincere il suo primo Roland Garros. E invece, purtroppo per lui, non è andata così. Di madrelingua tedesca, classe ’66, ha vissuto una vita lavorando nell’attività di famiglia accanto al marito Hanspeter, al Rifugio Fondovalle in Val Fiscalina (Talschlusshütte in tedesco).

Lui come chef in cucina, lei come maitre di sala. Dopodiché, la coppia ha aperto anche una casa vacanze di sei appartamenti, la “Haus Sinner” a Sesto Pusteria, lì dove il piccolo Jannik è cresciuto e credeva di poter diventare un asso dello sci, prima ancora che della racchetta. Ora toccherà a lei pizzicare le corde giuste del figlio, come solo una mamma sa fare, per risollevarlo dopo la grande delusione. Una mamma, quando serve, c’è sempre.

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