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McQuaid esulta. "Il Giro 2010 è pulito"

Il presidente dell'UCI dà i primi responsi sui 500 controlli effettuati. E intanto scatta il GiroBio Under 27
di Roberto Amaglio sabato 12 giugno 2010

2' di lettura

Il Giro d'Italia vinto da Ivan Basso sarebbe pulito e rappresenterebbe un confortante segnale verso l’inversione di rotta del ciclismo. Questo il pensiero del presidente dell’Unione ciclistica internazionale Pat McQuaid che, intervenuto oggi davanti al primo congresso mondiale sulla scienza del ciclismo a Edimburgo, ha tenuto a sottolineare i progressi del movimento per quanto riguarda la credibilità e la lotta al doping. “Al Giro abbiamo analizzato fra i 400 e i 500 campioni, compresi test su 6-8 corridori fra i primi dodici, ed il loro livello di emoglobina è sceso dalla prima alla seconda settimana fino all'ultima. In passato abbiamo visto situazioni in cui il tasso poteva decrescere in un primo momento per poi risalire. Questo può rappresentare una prova di trasfusioni di sangue. Ma i test del Giro sembrano normali e questo è molto incoraggiante”. McQuaid ha anche accennato al doping meccanico, ossia quella bicicletta motorizzata di cui aveva parlato Davide Cassani nel corso delle trasmissioni Rai del Giro d’Italia. “Cassani ha detto che la batteria di questo motore potrebbe essere nascosta nella canna della sella e questo non è corretto. Nell’audizione che abbiamo fatto con lui, ha ammesso i suoi errori”. Tutto bene, quindi? Sicuramente sarebbe miopia pura credere che il morbo del doping sia stato debellato, tuttavia i frutti della lotta alle pratiche proibite attuate dall’Operacion Puerto fino a oggi, forse iniziano a maturare. GiroBio - E visto che siamo stranamente nel campo delle buone notizie, segnaliamo anche che oggi è partito da Cairo Montenotte (Savona) la seconda edizione del GiroBio, il giro d’Italia degli Under 27 che si caratterizza per le regole trasparenti che le squadre sono tenute a rispettare: ragazzi non in albergo con i medici e i preparatori del team ma nei dormitori, un solo medico di gara e trasferimenti collettivi, con serate a tema sullo sport e altri appuntamenti culturali. Lo scorso anno vinse Egor Silin, ora professionista con il Team Katusha di Pozzato. Vedremo chi tra i giovani ciclisti di quest’anno farà meglio nelle nove frazioni in programma. Per il momento in testa c’è Omar Lombardi (Lucchini Unidelta), bravo a imporsi nella tappa d’esordio regolando un drappello di 18 corridori evasi dalla sorveglianza del gruppo all’ultimo chilometro.

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