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Lewis Hamilton, tra crisi infinita e tanti dubbi: ombre sulla Ferrari

di Lorenzo Pastuglia sabato 28 giugno 2025

3' di lettura

La solita McLaren, con Norris davanti a tutti sulla pista del primo podio in carriera, ma una Mercedes pronta alla battaglia e con più di una chance di ottenere la pole oggi (via alle 16 con diretta su Sky Sport F1 e differita in chiaro su TV8 dalle 18). In Austria Russell insegue la doppietta di successi dopo il Canada, sulla pista dove nel 2024 vinse approfittando delle “ruotate” tra Lando e Verstappen. La sintesi delle prove libere di ieri è questa: indietro la Red Bull di Max (con un passo difficile sulle Soft) e così così la Ferrari, bene nel ritmo-gara con Leclerc ma reduce da una giornata tormentata, considerando le difficoltà nel primo settore e i problemi in mattinata al cambio dell’auto di Hamilton. Charles ha chiuso quinto a sei decimi da Norris,

Lewis decimo con nove. Davanti al monegasco anche Piastri (2°), Verstappen (3°) e Stroll (4°). In casa Ferrari c’è da ribaltare un’annata complicata, lo vogliono tutti, persinoun Hamilton che dopo il Canada ha detto di voler cambiare da solo una situazione difficile da gestire. Le parole dell’inglese, al suo arrivo a Spielberg, non sono però state rassicuranti, anzi, hanno lasciato pensare che all’interno della Scuderia ci siano delle “mele marce” da estirpare al più presto: «Un giorno scoprirete cosa è successo in questi weekend, che si tratti di errori di squadra, di problemi con la macchina oppure dei piloti».

Difficoltà sottolineate anche dopo Montréal, quando aveva parlato di un inizio di GP «migliore dei precedenti», prima che in gara «avessi il problema che conoscete tutti», già patito in Spagna. Pare una frecciata diretta verso quel qualcuno (o più di uno?) che dentro Maranello vuole comandare ostacolando le idee dell’inglese, che non si sente compreso. In vista del 2026, con l’arrivo del nuovo regolamento motori (al 50 elettrici e al 50% termici), Lewis sta lavorando al fianco al team principal Vasseur e del d.t. Serra «sulle sospensioni anteriori e posteriori», affrontando anche «i problemi di sottosterzo».

Intanto, nel tentativo di correggere i noti problemi di stagione- la mancanza di grip nelle curve medio-lente, una bassa finestra di messa in temperatura degli pneumatici (soprattutto nel giro push con le Soft) e un posteriore instabile dovuto a problemi di bilanciamento - sulle SF-25 è stato portato il nuovo fondo, con ingresso rivisto delle bocche dei radiatori e un profilo esterno che richiama alla versione aggiornata introdotta in Bahrain, con tre generatori di vortici sotto al rialzo centrale. La speranza dei ferraristi è che possa garantire un miglioramento in pista, in attesa delle novità meccaniche (la tanto attesa sospensione posteriore) che arriveranno più tardi, in Belgio a metà luglio.

«Va capito come sarà l’impatto sulla vettura», come ha aggiunto Hamilton, oggi lo si vedrà quando si farà sul serio. Il 40enne britannico di Stevenage, però, sa anche che bisognerà migliorare nell’adattamento, nel ritmo e nella costanza di risultati in pista, considerando che, tolta la Sprint vinta in Cina e il podio in quella di Miami, Leclerc è quasi sempre stato più veloce di lui. I numeri fanno capire proprio come i suoi problemi siano sorti con l’arrivo delle vetture a effetto suolo nel 2022. Se si paragonano i primi 10 GP della stagione di quell’annata fino a oggi, per tre anni su quattro è rimasto dietro al compagno di squadra: solo nel 2023 era davanti rispetto a Russell (39 punti).

Per due anni è accaduto lo stesso anche nei risultati delle qualifiche: nel 2024 il confronto parlò di 19-5 per George, mentre quest’anno Leclerc conduce 7-3. L’altro dato da incubo è che dopo il Canada l’inglese ha chiuso la 12esima gara senza podio - l’ultimo a Las Vegas, nel terzultimo appuntamento del Mondiale 2024- eguagliando la peggior serie raggiunta in carriera. Se succedesse lo stesso dopo il GP di Spielberg, arriverebbe un record del tutto negativo.

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