Non solo la sua sorprendente “passione” per la pasta yogurt e fragole, dato che in una intervista con Tva Sports Iga Swiatek ha deciso di aprirsi ancora, mettendo da parte la sua abituale riservatezza. La campionessa polacca ha parlato di ispirazioni, pressioni e momenti difficili, svelando anche la grande stima che nutre per Carlos Alcaraz. "Mi colpisce il modo in cui affronta le partite — ha detto —. Dice spesso che l’obiettivo è divertirsi in campo, e questo mi ha fatto riflettere. A volte, presa dalla competizione e dalla pressione esterna, dimentico perché ho iniziato a giocare a tennis", ha raccontato Swiatek, riconoscendo che per lei l’aspetto lavorativo tende a prevalere sul puro divertimento.
E ancora, chiamata a scegliere che tennista preferirebbe essere, più Alcaraz o più Jannik Sinner, spiega: “Vorrei essere più come Carlos, devo ammettere che da questo punto di vista è stato una grande ispirazione per me. Dice sempre che per lui la cosa più importante in campo è quella di divertirsi, ed è una cosa che a volte dimentico. Quando la pressione in campo e fuori comincia a diventare importante, devi ricordarti di quella ragazzina che ha cominciato a giocare a tennis, invece di pensare di vincere per qualcuno. Provo anche io a fare lo stesso, anche se la mia testa va più sull’aspetto lavoro”, ha rimarcato la Swiatek.
La tennista, recentemente vincitrice a Wimbledon, ha parlato anche del periodo più complicato della sua carriera: la squalifica per doping, nonostante fosse riuscita a dimostrare che si era trattato di una contaminazione accidentale: "È stato un colpo durissimo — le sue parole —. Ero a Varsavia per un servizio fotografico quando ho ricevuto l’email. All’inizio pensavo fosse qualcosa di ordinario, poi ho capito. Sono scoppiata a piangere". L’emozione era così forte da spaventare anche il suo staff, che inizialmente temeva un lutto: "Nonostante tutto, ho deciso di finire il lavoro per non alimentare sospetti — ha aggiunto — Avevo il viso gonfio di lacrime, ma ho preferito andare avanti. C’era grande confusione, non sapevamo cosa fare in una situazione del genere”. Con la sua sincerità, Swiatek ha mostrato il lato umano che si cela dietro il talento: tra insicurezze, forza d’animo e un desiderio costante di crescita, dentro e fuori dal campo.