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Calcio femminile, il pallone delle donne è sempre più sgonfio: cosa sta accadendo

di Attilio Barbieri sabato 2 agosto 2025

3' di lettura

Il Dipartimento femminile della Lega Nazionale Dilettanti ha pubblicato il tanto atteso comunicato sulla composizione della Serie C per la stagione 2025–2026. Fra rinunce, esclusioni e ripescaggi concessi o negati - non mancano le sorprese. Dopo l’Europeo che si è chiuso con la nostra nazionale femminile eliminata in semifinale dall’Inghilterra, ma con l’Italdonne applaudita da tutti per una prestazione di qualità, il pallone rosa rientra nella normalità. Nonostante l’interesse suscitato dalle azzurre, con oltre 4 milioni di telespettatori che hanno seguito l’ultima gara, e il 27,4% di share, la serie A femminile, guidata da Federica Cappelletti, la vedova di Paolo Rossi, ha dichiarato «invenduti» i diritti per la Serie A Women’s Cup, la coppa di Lega che parte con il prossimo campionato. La gara per assegnarli è andata deserta.

Dunque il calcio femminile è tornato nei binari della normalità, ad inseguire uno spazio che meriterebbe ma non si trova. Che qualcosa non funzioni nel movimento lo dimostra proprio la difficile composizione della nuova Serie C, che non sarà più a tre ma a quattro gironi. Per ridurre i costi delle trasferte, una delle voci che mandano in tilt i risicati bilanci di molti club. In tutto le squadre di C ai nastri di partenza dal prossimo mese di settembre sono 48, 12 per ciascun girone.

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Sono almeno sei i club che pur avendo i requisiti non hanno presentato domanda di iscrizione e al momento risultano scomparsi dalle competizioni ufficiali. La Accademia Spal è stata travolta dal clamoroso crac della Spal maschile di Joe Tacopina, l’avvocato americano scomparso assieme ai soldi che sarebbero serviti per continuare a giocare in C, sia maschile sia femminile. Silenzio anche da parte della Vis Mediterranea Soccer di Avellino, letteralmente sparita nel nulla dopo la retrocessione dalla B. Non pervenuta nemmeno la Sampdoria Women del presidente Matteo Manfredi, dopo la retrocessione dalla A e la rinuncia ad iscriversi alla B. Stessa sorte dello Spezia Women che ha però compiuto il percorso inverso: prima in serie C (girone A) lo scorso campionato, ha rinunciato alla B per mancanza di sponsor. Esclusa anche la Delfino Pescara 1936 che aveva vinto il campionato di eccellenza femminile dell’Abruzzo e dunque si era guadagnata sul campo l’accesso alla C. Fuori gioco pure il Bulé Bellinzago (Novara) per «cessazione di ogni attività», come recita il comunicato della Lega Dilettanti.

C’è poi una nutrita pattuglia di squadre che hanno comunicato la rinuncia alla C, presumibilmente per motivi economici. Un campionato nella terza divisione femminile comporta un budget minimo di 150mila euro a stagione fra rimborsi spese, costi delle trasferte, oneri per l’utilizzo degli impianti sportivi e bollette varie, di gas, acqua ed elettricità. Costi che non tutti i club riescono a coprire. È il caso di Gelbison Woman di Vallo della Lucania (Salerno), Polisportiva Monterosso (Bergamo), Seventeen Potenza e Recanatese (Macerata). Cui si aggiunge il Football Genova Calcio che ha detto «no» per il secondo anno consecutivo dopo aver vinto il campionato Eccellenza della Liguria. Salvo ulteriori sorprese queste 5 squadre dovrebbero iscriversi ai rispettivi campionati regionali di Eccellenza. Infine, nell’elenco delle 48 squadre incluse nella terza divisione femminile per il prossimo campionato, compaiono due club di cui tanto si è parlato nelle scorse settimane: l’Academy Calcio Pavia e l’Independiente Ivrea.

Per la squadra piemontese è in corso un «mutamento di denominazione», come mi hanno spiegato alla Lega Dilettanti: si chiamerà Caronnese e giocherà le partite a Caronno Pertusella, in provincia di Varese, mentre le giovanili proseguiranno l’attività ad Ivrea. Diverso il caso della squadra pavese. L’Academy Calcio è retrocessa dalla B per il secondo anno consecutivo, dopo essere stata ripescata la stagione scorsa, e la società era stata data per «dissolta» con il titolo sportivo per la C acquisito dal Garlasco della presidente Silvia Strigazzi. Ma il Garlasco non compare nell’elenco delle quarantotto. Un errore? No, come mi hanno confermato sia la Lega Dilettanti sia la presidente del Garlasco. L’acquisizione non si è chiusa perché «erano scaduti i termini». Così il Garlasco parteciperà al prossimo campionato di C femminile come Academy Pavia.

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