"Cambiando la velocità dei campi e delle palline, i direttori dei tornei hanno reso ogni settimana praticamente identica. Il fatto che le superfici siano così svantaggia il giocatore più debole, perché è costretto a tirare tante volte colpi straordinari per battere Sinner o Alcaraz, con una superficie veloce invece basterebbero un paio di colpi ben assestati per vincere un punto magari. Le sorprese sarebbero più probabili. I direttori si sono accorti che la rivalità fra Sinner e Alcaraz funziona benissimo e non hanno interesse a metterli in difficoltà".
Roger Federer non le ha mandate a dire durante la sua ospitata al podcast di Andy Roddick. Ma Jannik Sinner non è cascato nel tranello. Anzi, il campione italiano ha evitato di rispondere alla provocazione preferendo mantenere un basso profilo: "Viviamo già tre grandi transizioni: duro, terra battuta ed erba. È sempre stato così. I campi in cemento sono spesso molto simili, altre volte presentano alcune modifiche".
E ancora: "Ad esempio a Indian Wells la palla rimbalza di più, ma più o meno le condizioni sono simili su tutti i campi, è sempre stato così e non so si andrà verso un cambio o meno. Io sono solo un giocatore che cerca di adattarsi nel miglior modo possibile, e credo di star facendo un buon lavoro in questo senso".