Il 21° titolo della carriera (il terzo in stagione dopo Australian Open e Wimbledon) è arrivato a Pechino, per la seconda volta in carriera, dopo aver battuto con un doppio 6-2 l’americano Learner Tien. Jannik Sinner ha festeggiato al meglio nel mercoledì cinese, affrontando poi in conferenza stampa anche il tema della gestione del calendario, spiegando le sue scelte recenti: “Ho già saltato molti tornei, lo scorso anno ho deciso di non partecipare a due tornei ma dipende sempre dai risultati che si ottengono — le sue parole —. Capisco Carlos visto che quest’anno ha praticamente raggiunto sempre la finale di ogni torneo e ora questi sono ancora più lunghi. Attualmente i Masters 1000 sono piuttosto lunghi, non sono di una settimana ma praticamente ogni torneo è di due settimane”.
L’azzurro ha poi approfondito il suo approccio personale, sottolineando l’importanza di ascoltare il proprio corpo e circondarsi delle persone giuste: “Ognuno comunque la pensa diversamente, ho saltato Toronto perchè credevo che fosse la cosa giusta per me ma non sai mai se è la decisione giusta o sbagliata — ha aggiunto — Quando hai 23-24 anni è difficile capire a pieno il tuo corpo e la tua mente, bisogna circondarsi delle persone migliori e loro possono aiutarti e guidare”. Nonostante le assenze, Sinner ha confermato il suo stato di forma eccellente con la vittoria al torneo di Pechino, conquistando il titolo per la seconda volta in carriera.
Il successo non gli fa però perdere la misura, soprattutto nel paragone con i Big Three: “Lo dico sempre, paragonarmi a Novak Djokovic è come paragonarsi con uno che attua un altro sport, visto tutto quello che ha vinto — le sue parole — Io sono solo un 24enne che cerca di giocare il miglior tennis possibile. Quello che hanno fatto Djokovic, Nadal e Federer hanno fatto per oltre 15 anni è incredibile e quindi non so. Sono qui per divertirmi e sono felice di aver vinto questo torneo almeno due volte, in futuro poi vedremo”. Tra gestione fisica e mentale, Sinner dimostra così di essere un giocatore maturo, capace di bilanciare ambizione, strategia e il piacere di competere ai massimi livelli.