Il gol di Basic ha gonfiato la rete e sgonfiato l’avventura alla Juventus di Igor Tudor. Esonerato a nemmeno ventiquattr’ore dalla sconfitta dell’Olimpico, la terza in una settimana, giunta al termine di una striscia non-vincente di 8 partite e da una di 4 gare senza segnare nemmeno un gol. Numeri troppo castiganti per salvare il croato. Non era mai successo che la Juventus cambiasse un allenatore a due giorni da una partita. Ora è successo anche questo e si volta pagina.
La notizia è stata diramata dal club bianconero ieri attraverso il solito, freddo, comunicato ufficiale a metà mattinata, in netto contrasto con quella fiducia che lo stesso Modesto aveva ribadito all’allenatore nell’avvicinamento al match contro la Lazio. Una scelta forte, dunque, che ha colto di sorpresa tutti, Tudor in primis.
L’allenatore croato, infatti, si era presentato ieri mattina alla Continassa per svolgere la consueta seduta d’allenamento con i suoi ragazzi. Ma la comunicazione di Comolli è arrivata intorno alle 9.30/9.40 e ha stoppato tutto, Tudor è stato sollevato dall’incarico. Niente Udinese nel turno infrasettimanale e squadra affidata temporaneamente a Massimo Brambilla, già allenatore della NextGen.
La società ha preferito non aspettare la prossima sosta di campionato, per evitare di perdere altri punti pesanti che, in questo momento, servono più per la qualificazione alla prossima Champions League che per una lotta-Scudetto, in questo momento sogno proibitissimo. L’allenatore ha ricevuto messaggi d’affetto da alcuni giocatori, tra cui Yildiz e Bremer, nonostante alla fine della partita contro la Lazio avesse avuto un duro scontro nello spogliatoio con la squadra per una sconfitta durissima e avesse accusato i giocatori di non metterci l’impegno adeguato.
Il futuro? Tre i nomi in cima alla lista, uno su tutti: Luciano Spalletti. Pista tutta da decifrare, però, perché i bianconeri hanno ancora a libro paga Thiago Motta e, volendo pensare al bilancio, potrebbero optare per Raffaele Palladino, che l’ambiente bianconero lo conosce già. Sullo sfondo? Roberto Mancini.