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Jannik Sinner, "troppe chiacchiere": Canè perde la pazienza

di Roberto Tortora giovedì 6 novembre 2025

2' di lettura

“Troppe chiacchiere su Jannik Sinner”. Lo sfogo è quello di Paolo Cané, intervistato da Fanpage per analizzare la stagione dell’altoatesino, nuovamente numero uno al mondo alla vigilia delle Finals di Torino, eppure criticato per la sua scelta di non partecipare alla Coppa Davis.

L’ex-tennista afferma: “Nell’ultimo anno ho fatto pochissime interviste, pochissime cose. Ho detto due parole su Sinner quando mi hanno chiesto della Davis, in un’intervista di dieci giorni fa. Ho detto: ‘Al limite, se non va in Davis e rinuncia, diamogli una nota sul diario. Insomma, come si faceva a scuola quando dimenticavi l’astuccio' (ride, ndr). Alla fine il ‘prodotto Sinner' dà la possibilità a tutti di parlare di tennis e a me questa cosa non piace. Perché poi molti ne parlano male e sfruttano il suo nome per dire cose negative, quando invece bisognerebbe parlarne solo bene".

"La sua - sottolinea il bolognese - è stata una scelta. Poi dicono che lo sapevano già da un anno… sono scelte sue, cosa gli vuoi dire? E meno male che poi gli danno contro e lui vince tutte le settimane. Pensa se perdesse al primo turno, cosa gli farebbero, cosa gli direbbero!”.

Sulla vittoria di Sinner a Parigi, invece, Cané commenta così: “Era molto stanco a Parigi, ha stretto i denti perché era un appuntamento importante. Vuole mettere fieno in cascina, fare tanti punti sapendo che poi ne perderà a Torino. Ma finendo numero due, numero uno o numero quattro… cosa gli cambia? I suoi obiettivi per il prossimo anno restano sempre gli Slam. Di preparazione ci sono i Masters 1000 e la cosa più importante è che stia bene fisicamente".

Quanto alla capacità di Sinner di reggere le critiche e la pressione, Cané sostiene: "Lui sta sempre zitto, sempre gentile con tutti. Quindi io ripeto: siamo fortunati che sia italiano. Perché se fosse cinese, brasiliano, americano o australiano, a lui cosa cambierebbe? Nulla. Lui vuole solo giocare a tennis. Ma a noi, invece, cambierebbe eccome non avere un campione come lui. A lui, in realtà, non gliene fregherebbe nulla: deve solo giocare a tennis. Che sia italiano, francese o tedesco, non cambia. Lui - ribadisce - vuole solo giocare a tennis".

Il bilancio 2025 degli italiani, infine, Cané lo giudica positivo: “Ottimo, direi. Ottimo per tutti: per i ragazzi italiani, per tutti, anche per Musetti che adesso va a provare a giocare il torneo. Un altro che hanno massacrato, bravissimo. È il numero 8 al mondo, ha 24 anni, porta a casa milioni di euro, gioca benissimo, è giovane, ha la sua famiglia… ma che ca***o vogliono tutti da loro? Mamma mia. Allora, quelli che fanno così, perché non vanno loro al posto di questi ragazzi a giocare? Entrassero loro in campo davanti a 15 mila persone e vediamo cosa combinano!".

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