Adriano Panatta ha scelto di essere presente a Torino per vivere da vicino le Nitto ATP Finals, un appuntamento che continua ad attrarre il grande pubblico e che l’ex campione segue anche come voce tecnica della Rai. Nel collegamento con la Domenica Sportiva, l’ex tennista romano ha condiviso le sue prime sensazioni sul torneo, soffermandosi subito su Carlos Alcaraz:
"Questo è un bellissimo torneo — ha esordito —. Parto da Alcaraz che ha aperto le danze. Carlos ha giocato molto bene anche se qualche volta ha qualche passaggio a vuoto. Lui è un giocatore straordinario e ha fatto vedere 20 minuti di un tennis quasi irraggiungibile. Ma c'è un problema, se vuole competere alla pari con Sinner quei 20 minuti li deve trasformare in qualcosa di meglio, non possono bastare altrimenti".
Panatta ha poi descritto l’atmosfera del Pala Alpitour, sottolineando la velocità della superficie e l’entusiasmo del pubblico: "Le Atp Finals sono un torneo molto complicato, con una superficie molto veloce — ha proseguito —. Ho visto tantissimi appassionati in questi giorni e c’è una voglia di tennis che traspare nel volto delle tante persone che affollano le tribune. Il merito chiaramente è di Sinner cha ha dato un grande contributo al nostro movimento”. Il ragionamento si è poi spostato su Lorenzo Musetti, che sarà a Torino dopo la rinuncia di Novak Djokovic, vincitore sabato contro il carrarese nella finale dell’Atp 250 di Atene: "Dove può arrivare? Se raggiungesse la semifinale sarebbe un ottimo traguardo. Il suo girone non è impossibile, Alcaraz a parte. Con gli altri due secondo me se la gioca alla pari. Non sarebbe male vedere almeno un italiano in finale”.
E ancora: “Il livello qui è altissimo e quindi anche Musetti deve alzare la sua qualità, non gli basterà giocare come ha fatto nelle ultime due o tre settimane — ha proseguito Panatta —. Se vuole entrare tra i migliori quattro del Master dovrà alzare di molto il livello del suo tennis”. Infine, un commento sul momento di Sinner e la scelta di Cahill di continuare a seguirlo anche nel 2026: "Sinner non possono batterlo i sei giocatori che sono qui a Torino — ha concluso il campione al Roland Garros 1976 — Solo Alcaraz in finale potrà provarci. Secondo me Darren rimane al fianco di Sinner perché crede che abbia le possibilità di fare il Grande Slam, ovvero vincere tutti e quattro gli Slam della prossima stagione come fece l'australiano Rod Laver. Non è semplice, chiaramente, perché sono passati decenni dall'ultima volta che accadde ma io penso che Cahill ci pensi seriamente. Nell’era dei coach - che hanno un peso che quando giocavo io non avevano - potrebbe essere il primo allenatore a portare un suo giocatore a vincere il Grande Slam. Questa è la sua motivazione, secondo me",