Flavio Cobolli si racconta e lo fa con la sua consueta sincerità. "Sinner è molto lontano. Alcaraz invece mi parla, mi consiglia, mi spiega". Proprio sul tennista spagnolo, lo sportivo arrivato ai quarti di finale a Wimbledon, non si risparmia sugli elogi: "Due ore di allenamento con Alcaraz sembrano venti minuti", ammette al Tg1 prima di tornare sul secondo al mondo. Jannik "è molto lontano". Almeno secondo il suo team, per cui "devo migliorare su tutto".
"Mi reputo molto forte in alcuni aspetti - aggiunge - ma so che ho tanti margini di miglioramento e tante cose su cui devo migliorare molto. Nella vita bisogna essere anche un po’ realisti. Uno ci prova, io lavoro tutti i giorni per arrivare dov’è lui (Sinner ndr), però riconosco che lui adesso è molto lontano da me".
Intanto Cobolli si è recato ad Anagni per ricevere il Premio Internazionale Bonifacio VIII per la sua Eccellenza insieme al padre Stefano. Proprio al nonno paterno Cobolli aveva consegnato l'insalatiera conquistata a Bologna: "Ma dopo un po’ mi ha restituito il trofeo perché quando girava per Roma lo fermavano tutti per strada e gli chiedevano ‘Ammiraglio, dov’è la coppa dell’Italia?’. E lui non ce la faceva più…".