Secondo sbarco

Ong, arriva anche la Geo Barents: Catania, il porto sta per esplodere

Dopo la Humanity 1 è attraccata al porto di Catania anche la nave ong Geo Barents di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere, con 572 migranti a bordo. Al momento sono in corso le operazioni di ormeggio. La nave ha ricevuto l'autorizzazione delle autorità italiane per valutare i casi di vulnerabilità a bordo. 

Dopo 11 giorni dal primo salvataggio effettuato dalla Geo Barents, e otto richieste per l'assegnazione di un luogo sicuro presentate all'Italia, intorno alle 15.20 di oggi pomeriggio l'ingresso nel porto di Catania. le autorità italiane avevano comunicato questa mattina al team di Medici senza frontiere l'assegnazione per le "operazioni di soccorso e di assistenza alle persone che versano in condizioni di emergenza e precarie condizioni di salute", ma non è stato invece assegnato come luogo sicuro dove far sbarcare tutti i sopravvissuti. Msf ribadisce che un'operazione di soccorso "si può considerare terminata solamente una volta che tutti i sopravvissuti sono stati fatti sbarcare in un luogo sicuro. Lo sbarco selettivo e parziale, come quello proposto dalle autorità italiane, non è da considerarsi legale secondo le convenzioni di diritto marittimo". 

"Dopo aver rischiato la vita in mare per fuggire dalla Libia - dice Juan Matias Gil, capo missione di Medici senza frontiere - 572 persone sono rimaste ostaggio di scelte politiche disumane per piu' di 10 giorni a bordo di una nave, invece di vedersi riconosciuto il diritto a sbarcare in un porto sicuro. Dopo tutto cio', queste persone devono oggi anche assistere al cinico spettacolo della politica che gioca con le loro vite. Tutti coloro a bordo della Geo Barents devono poter sbarcare immediatamente, per ricevere assistenza e veder riconosciuto il loro diritto a chiedere protezione".