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Domani, il titolo agghiacciante: "Governo come gli scafisti"

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"Il governo come gli scafisti". Questo è il suggestivo titolo del Domani, il quotidiano edito da Carlo De Benedetti e diretto da Emiliano Fittipaldi, dopo il siluramento a sorpresa di Stefano Feltri

Il tema, ovviamente, è quello dell'immigrazione: "Il decreto voluto da Meloni e Piantedosi - è il riassunto del quotidiano - prevede che gli immigrati che non vogliono finire in un Cpr possano pagare allo Stato italiano 5mila euro". Così, suggeriscono in prima pagina, "chi ha i soldi può comprarsi la libertà. Gli altri devono restare nell'inferno dei centri di rimpatrio".

 

 

 

Ancora più virulento l'editoriale di Maso Notarianni, storicamente vicino al mondo Arci e alle Ong, essendo tra l'altro tra i fondatori di Mediterranea Saving Humans: si parla di "disumanità di Stato" e di "racket delle destre sui disperati". In fondo, nella stampa di sinistra è sempre la stessa musica. Riciclano tutti, più o meno, i brutali slogan esibiti venerdì dai rappresentanti dei vari partiti d'opposizione, con Pd, AVS e +Europa particolarmente "caldi".

 

 


Una prova? Mentre nella redazione del Domani si sguinzagliavano le penne anti-governative, sulla Stampa il direttore Massimo Giannini affidava direttamente alla sua vice Annalisa Cuzzocrea un editoriale colmo di indignazione con cui si chiede ufficialmente l'intervento dell'Onu, con i Caschi blu da inviare in Italia non per aiutarci nella gestione dell'emergenza migranti, ma direttamente per debellarci dal governo.

 

 

 

Anche il quotidiano torinese di proprietà di John Elkann, come quello dell'Ingegnere, parla senza mezzi termini di "pizzo di Stato sui migranti", di "deserto morale" nel cuore di chi ci governa, di "massimo dell'abisso morale" superato.  E, ovviamente, di "campi di concentramento". Si sono scordati, forse, che Sprar, Cara, Cie (gli antenati dei Cpr, cambia il nome ma non il senso) sono nati proprio a sinistra, con la legge Turco-Napolitano.

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